Tecnologia indossabile e Forze Speciali italiane

CONDORALEXCONDORALEXIndustriaInterforze3 mesi fa165 Visualizzazioni

Immaginiamo un’operazione del 9° Reggimento d’Assalto Paracadutisti “Col Moschin” in un’area urbana ostile, o del Gruppo Operativo Incursori della Marina (GOI) impegnato in un’azione clandestina nel Mediterraneo. In scenari dove ogni secondo è cruciale, la possibilità di conoscere in tempo reale le condizioni fisiche di ciascun operatore potrebbe salvare vite e determinare l’esito di una missione.

Da un’idea nata per lo sport, questa capacità oggi è resa possibile da 6th SENSE, un sistema di sensori integrati nelle uniformi sviluppato dalla startup svedese WRLDS Technologies insieme alla slovena FireCat. Una tecnologia che promette di trasformare la divisa in uno strumento attivo di monitoraggio, unendo salute, sicurezza e performance operativa.

Dal fitness al combattimento ad alta intensità

WRLDS nasce nel 2018 con l’obiettivo di misurare la precisione dei movimenti degli atleti. Un settore di nicchia, ma con un livello di accuratezza che ha attratto l’attenzione del mondo militare. Nel 2023, l’incontro con FireCat – azienda leader nelle forniture tessili per polizia, vigili del fuoco e forze armate – ha segnato la svolta.

Le Forze Speciali italiane sono tra le unità che più potrebbero beneficiare di questa convergenza tra sport tech e difesa. Reparti come il GIS dei Carabinieri o il 17° Stormo Incursori dell’Aeronautica affrontano missioni in cui la resistenza fisica, la capacità di gestire stress e la sopravvivenza individuale sono decisive.

Il sistema 6th SENSE risponde a questa esigenza, offrendo un monitoraggio continuo e discreto, capace di fornire al comando un quadro immediato delle condizioni del team sul campo.

Tecnologia indossabile e Forze Speciali italiane
Tecnologia indossabile e Forze Speciali italiane

La piattaforma si compone di due elementi:

  • sensori integrati nel tessuto delle uniformi, che rilevano parametri vitali come battito cardiaco e ossigenazione;
  • unità esterna compatta (da cintura o taschino), che elabora i dati attraverso algoritmi di intelligenza artificiale on-device.

Questo approccio riduce al minimo la trasmissione di informazioni, garantendo:

  • maggiore sicurezza informatica, perché i dati non vengono inviati all’esterno;
  • reattività immediata, anche in ambienti con scarsa connettività;
  • efficienza energetica, fondamentale per operazioni di lunga durata.

Per le Forze Speciali, che operano spesso in ambienti caratterizzati da guerra elettronica o disturbi alle comunicazioni, questa architettura rappresenta un vantaggio tattico notevole.

Personalizzazione per missioni speciali

Un tratto distintivo del 6th SENSE è la modularità.

  • Per il Col Moschin, impegnato in ambienti urbani complessi, i sensori possono essere tarati per rilevare impatti da esplosioni o colpi balistici.
  • Per il GOI, in contesti marittimi, la priorità potrebbe essere monitorare ipotermia e affaticamento da immersione.
  • Per il GIS, nelle operazioni antiterrorismo sul territorio nazionale, la piattaforma consentirebbe un controllo costante dello stato degli operatori durante assalti e irruzioni.

La tecnologia consente dunque di adattarsi alle diverse esigenze operative, dal contrasto al terrorismo internazionale fino alle missioni NATO all’estero.

I test di resistenza hanno dimostrato la robustezza del sistema: i sensori hanno superato prove a 800 gradi con lanciafiamme, mantenendo funzionalità. Una caratteristica essenziale per contesti CBRN (chimici, biologici, radiologici e nucleari) o incendi.

La semplicità è un’altra priorità: l’operatore deve solo accendere il dispositivo. Nessuna interfaccia, nessun display: chi è sul terreno deve concentrarsi sulla missione, non su un gadget da gestire.

Opportunità per l’Italia e prospettive NATO

L’adozione di sistemi come 6th SENSE si inserisce nella più ampia strategia di modernizzazione delle Forze Armate italiane, in particolare nella Digital Soldier Transformation, che punta a integrare soldati, sensori e sistemi di comando in un’unica rete operativa.

Per l’Italia, l’impiego di questa tecnologia potrebbe tradursi in:

  • maggiore sopravvivenza degli operatori in missioni ad alto rischio;
  • riduzione dei tempi di soccorso in caso di ferite gravi;
  • migliore coordinamento tra catena di comando e team sul campo;
  • integrazione con i sistemi NATO C4ISR, rafforzando l’interoperabilità nei teatri multinazionali.

WRLDS e FireCat stanno già valutando l’accesso a programmi NATO di accelerazione tecnologica, il che potrebbe favorire una futura adozione condivisa tra gli alleati.

Tecnologia indossabile e Forze Speciali italiane

Fonte: https://wrlds.com/

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Al secolo Alessandro Generotti, C.le magg. Paracadutista in congedo. Brevetto Paracadutista Militare nº 192806. 186º RGT Par. Folgore/5º BTG. Par. El Alamein/XIII Cp. Par. Condor. Fondatore e amministratore del sito web BRIGATAFOLGORE.NET e DIFESANEWS.COM. Blogger e informatico di professione

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