Nel 2025 il mondo resta segnato da un mosaico di conflitti, che spaziano dalle guerre ad alta intensità alle crisi locali con impatti devastanti sulle popolazioni civili. Secondo stime di centri di ricerca come ACLED e il Global Conflict Tracker del CFR, si contano trai i 40 e i 60 teatri di guerra attivi, di cui almeno otto classificabili come “grandi conflitti” con più di 10.000 vittime annuali.
L’Alleanza Atlantica, pur non intervenendo con truppe dirette nella maggior parte di queste aree, è protagonista a livello geopolitico grazie a un ruolo di supporto militare, politico e strategico, soprattutto nei focolai di crisi che toccano gli equilibri euro-atlantici.
Entrando nel 2025, le speranze di stabilità internazionale dopo la fine della Guerra Fredda sembrano sempre più lontane. Le guerre, gli scontri armati e la violenza civile colpiscono Stati fragili e grandi potenze. Secondo i dati dell’Uppsala Conflict Data Program (UCDP) e dell’Institute for Economics & Peace, i conflitti ad alta intensità – come in Ucraina, Myanmar, Sudan, Etiopia, Iran e nei territori palestinesi – continuano a crescere.

La NATO si trova oggi ad affrontare sfide complesse e interconnesse, consolidando la propria funzione di garante della sicurezza collettiva. In uno scenario globale segnato da conflitti ad alta intensità e da minacce ibride, l’Alleaza Atlantica ha adottato un approccio multidimensionale per rispondere alle crisi, rafforzare la deterrenza e sostenere i partner strategici in diverse aree del mondo.
L’organizzazione transatlantica sostiene Kiev con forniture di armi avanzate (missili Patriot, carri armati Abrams, sistemi antiaerei), addestramento militare e intelligence condivisa. Ha inoltre rafforzato il fianco orientale con oltre 40.000 soldati schierati tra Polonia e Paesi baltici: il più grande dispiegamento dalla Guerra Fredda.
Nel Sahel l’Alleanza monitora i movimenti russi e cinesi, mentre supporta missioni UE come EUTM Mali o Somalia. Nel Mar Mediterraneo operazioni come “Sea Guardian” garantiscono la sicurezza marittima.
Sebbene non presente direttamente nei conflitti in Yemen, Gaza e Iran, vari Stati membri partecipano a missioni navali per proteggere le rotte commerciali dagli attacchi Houthi e monitorano le tensioni legate al programma nucleare iraniano. Gli Stati Uniti, inoltre, hanno sostenuto militarmente Israele, conducendo raid mirati contro i siti nucleari iraniani.

Nel panorama della difesa attuale, l’Italia ha assunto una posizione di rilievo nell’Alleanza Atlantica anche grazie a una svolta decisa e coraggiosa. Una scelta che porta la firma del Ministro della Difesa Guido Crosetto, il quale ha impresso una visione olistica alla riforma militare nominando, per la prima volta nella storia italiana, un paracadutista alla guida dello Stato Maggiore dell’Esercito: il Generale Carmine Masiello. La sua nomina ha segnato un punto di svolta, portando un approccio nella forza armata innovativo e dinamico e alla gestione strategica delle risorse.
Come Comandante Militare della Difesa, la scelta del Generale Luciano Portolano ha consolidato la proiezione internazionale dell’Italia. Sotto la regia politica di Crosetto, sono state avviate riforme profonde che puntano su rapidità di intervento, difesa proattiva, cyber-difesa e tecnologia avanzata. Si è così creato uno scenario militare capace di incidere concretamente nei complessi scenari geopolitici.

L’escalation dei conflitti globali nel 2025 richiede risposte innovative e una maggiore attenzione della comunità internazionale. La NATO rimane un pilastro fondamentale per la sicurezza collettiva, e l’Italia, con la sua attuale visione proattiva, si è affermata come un alleato strategico capace di contribuire in maniera significativa alle operazioni dell’Alleanza. Si è tracciata una strada che punta a rafforzare la deterrenza, sostenere la stabilità regionale e promuovere un approccio integrato alle sfide del futuro. Anticipare oggi significa proteggere domani, sperando in un futuro meno segnato da conflitti e più orientato alla cooperazione tra le nazioni.

Quante guerre ci sono oggi nel mondo? Ecco dove l’Alleanza Atlantica è più coinvolta, anche indirettamente - DIFESANEWS.COM - Notizie difesa, sicurezza e geopolitica






