Con la conclusione del suo mandato al NATO Rapid Deployable Corps – Italy (NRDC-ITA), il Generale Paracadutista Lorenzo D’Addario si trova in un momento cruciale della sua carriera. Figura di spicco dell’Esercito Italiano, stimato negli ambienti NATO e noto per una leadership che unisce rigore e umanità, il suo futuro è al centro di grande attenzione. Per comprendere quali possano essere i prossimi incarichi, occorre ripercorrere un percorso militare che, dagli anni della Nunziatella fino ai comandi operativi in Afghanistan, ha segnato una traiettoria di eccellenza.
Nato a Firenze nel 1964, D’Addario entra alla Scuola Militare Nunziatella nel 1980 e successivamente all’Accademia Militare di Modena nel 1983. La scelta di appartenere alla Brigata Paracadutisti “Folgore” segna in modo indelebile la sua carriera.
I primi incarichi al 186° Reggimento Paracadutisti di Siena lo portano a guidare plotoni e compagnie, partecipando a operazioni delicate come Provide Comfort in Iraq, Vespri Siciliani a Palermo e UNOSOM II in Somalia. Sono esperienze che lo mettono precocemente a confronto con scenari complessi, tra rischio operativo e responsabilità verso gli uomini.
Parallelamente all’esperienza sul campo, frequenta numerosi corsi in Italia, Regno Unito e Stati Uniti. Questa formazione avanzata rafforza la sua capacità di leggere i contesti geopolitici e di interfacciarsi con alleati e partner NATO, un tratto che diventerà distintivo della sua carriera.
Nel 2010 assume il comando del 186° Reggimento Paracadutisti “Folgore”.
Sotto la sua guida, tra febbraio e settembre 2011, il reparto è dispiegato in Afghanistan, nella provincia di Farah, nei distretti di Bakwa e Gulistan. Qui i paracadutisti si trovano ad affrontare insurrezioni diffuse e una costante minaccia ostile. In queste condizioni, D’Addario mostra fermezza decisionale e capacità di mantenere coesione interna, confermando la reputazione di comandante rispettato e vicino ai propri uomini.
Dal 2013 al 2015 è alla guida dell’intera Brigata Paracadutisti “Folgore”, rafforzando ulteriormente il suo profilo di comandante di riferimento nel panorama nazionale e internazionale.
Se la preparazione tecnica e la competenza operativa hanno tracciato la sua carriera, ciò che rende unico il Generale D’Addario è lo stile di comando. È descritto dai paracadutisti come un leader empatico, capace di ascoltare, comprendere e motivare.
Accanto a questa qualità umana, la padronanza delle lingue straniere gli ha consentito di costruire relazioni solide e di rappresentare l’Italia in maniera autorevole nei contesti multinazionali.
Con la conclusione del suo comando al NRDC-ITA, il Generale Paracadutista Lorenzo D’Addario rappresenta una figura di altissimo profilo nel panorama nazionale e internazionale.
Tra le ipotesi più accreditate vi è un ruolo di vertice all’interno dell’Esercito, come Comandante delle Forze Operative Terrestri (COMFOTER) a Verona, incarico che valorizzerebbe la sua lunga esperienza paracadutista e la conoscenza operativa maturata in decenni di missioni.
Non è da escludere, tuttavia, una destinazione a Roma, nell’ambito del Ministero della Difesa dedicato alla trasformazione dello strumento militare, dove il suo bagaglio di esperienze multinazionali e la sua visione strategica lo renderebbero un interlocutore ideale per la politica di innovazione militare.
Allo stesso modo, resta aperta la possibilità di un incarico internazionale: D’Addario gode infatti di grande stima da parte della leadership militare NATO e dei partner alleati, che vedono in lui un comandante moderno, rispettato e capace di unire competenza professionale e sensibilità umana.

Generale Paracadutista Lorenzo D’Addario, una carriera segnata dall’eccellenza. Dopo NRDC ?






