Ämari Air Base (Estonia) – Tre caccia russi MiG-31 con transponder spenti hanno attraversato lo spazio aereo estone, sfiorando la capitale Tallinn, prima di essere intercettati da due F-35 italiani in servizio di allerta rapida.
L’episodio, avvenuto venerdì scorso, rappresenta una delle più gravi violazioni registrate negli ultimi mesi e segna un nuovo punto di tensione tra NATO e Federazione Russa.

Gli allarmi sono scattati pochi minuti dopo che i radar dell’Alleanza hanno rilevato i MiG in avvicinamento dal Baltico. Gli F-35 italiani del 32° Stormo, di stanza presso la base estone di Ämari nell’ambito della missione Enhanced Vigilance Activity, si sono alzati in volo in pochi minuti, subentrando ai caccia finlandesi già in pattugliamento.
Dopo dodici minuti, gli aerei russi sono stati scortati fuori dai confini estoni, in direzione di Kaliningrad.

«La situazione è rimasta sotto controllo – ha spiegato il colonnello Gaetano Farina, comandante del 32° Stormo –. È una procedura che affrontiamo con professionalità ogni giorno. L’intercettazione è avvenuta in modo ordinato, e anche i piloti russi hanno mantenuto un atteggiamento apparentemente calmo».
Secondo fonti NATO, i MiG non trasportavano bombe, ma erano comunque armati con missili aria-aria, dettaglio che ha reso l’intervento particolarmente delicato.
L’incursione ha suscitato immediate reazioni politiche. Il ministro degli Esteri estone, parlando alle Nazioni Unite, ha definito l’episodio «un atto oltraggioso».
Da Varsavia e Praga sono arrivate parole di solidarietà, mentre a Washington l’attenzione resta alta: il presidente statunitense Donald Trump ha invitato gli alleati europei a «difendere ogni centimetro del proprio cielo».

In Italia, il Ministero della Difesa ha confermato l’estensione fino alla primavera 2026 del dispiegamento della batteria missilistica SAMP/T – in grado di individuare e ingaggiare bersagli fino a 93 miglia di distanza – e del velivolo CAEW E-550A, piattaforma radar di sorveglianza aerea avanzata della serie Gulfstream con radar integrato ELTA.
Si tratta di un incremento significativo delle capacità di difesa aerea sul fianco orientale dell’Alleanza, che si aggiunge alla rete di sensori e radar terrestri schierati tra Estonia, Lettonia e Polonia.
L’episodio solleva interrogativi sulla strategia russa e sulla risposta dell’Alleanza.
Nonostante le pressioni di alcuni leader europei per un atteggiamento più rigido, la NATO ha mantenuto sangue freddo: nessun colpo è stato sparato, ma la risposta è stata netta e coordinata.
«È fondamentale mantenere la calma – ha dichiarato un portavoce dell’Alleanza a Bruxelles –. La deterrenza non si misura solo con la forza di fuoco, ma anche con la capacità di reagire in modo professionale e coerente.»
Secondo analisti del settore, gli sconfinamenti aerei rappresentano test operativi con cui Mosca valuta i tempi di reazione della NATO e la coesione tra Paesi membri.
Negli ultimi mesi si è registrato un aumento di episodi simili anche sul fronte polacco e baltico, spesso accompagnati da attività elettroniche e incursioni di droni senza transponder.
Il comando alleato valuterà nei prossimi giorni, durante un incontro a Riga (Lettonia), nuovi potenziamenti nell’ambito della missione Eastern Sentry, lanciata a settembre per fronteggiare l’aumento delle provocazioni aeree russe.
Tra le ipotesi in discussione figurano il dispiegamento di ulteriori radar a lungo raggio, sistemi di difesa aerea integrata e nuove rotazioni di velivoli da combattimento provenienti da Paesi del Sud Europa, tra cui Italia e Spagna.

L’incidente sul cielo estone conferma che la “guerra dei segnali” continua a giocarsi soprattutto nella dimensione aerea.
Ogni volo non autorizzato è una prova di nervi, ma anche un messaggio politico. La professionalità dei piloti italiani e il coordinamento dell’Alleanza hanno evitato un’escalation, dimostrando come la forza della NATO risieda non solo nei missili, ma anche nella disciplina e nella prontezza dei suoi uomini.
Come ha ricordato il colonnello Farina: «Il nostro compito è proteggere lo spazio aereo dell’Alleanza. E lo facciamo con calma, ma con la massima determinazione.»

I Ragazzi del Colonnello Gaetano Farina proteggono lo Spazio Aereo Estone






