Flamingo, il missile ucraino da 3.000 km

CONDORALEXCONDORALEXIndustriaInternazionali3 mesi fa240 Visualizzazioni

L’Ucraina, costretta da oltre tre anni a resistere a un’aggressione su larga scala, si è trasformata in un laboratorio globale di innovazione militare. Tra i simboli di questa trasformazione c’è il nuovo missile da crociera “Flamingo”, sviluppato dalla startup aerospaziale Fire Point, capace di raggiungere fino a 3.000 chilometri di distanza e già testato con successo sul campo.

Secondo il presidente Volodymyr Zelensky, il missile ha già colpito obiettivi in territorio russo, dimostrando come Kiev stia progressivamente colmando il gap con Mosca sul piano delle armi a lungo raggio.

Dai droni agli ipermissili: la storia di Fire Point

Nata nel 2022 da un gruppo di amici senza esperienza diretta nel settore militare, Fire Point è l’emblema della creatività forzata dalla guerra. Inizialmente i suoi ingegneri hanno unito competenze di architettura, costruzioni e persino game design per produrre in modo rapido droni a lungo raggio, capaci di rivaleggiare con i droni iraniani Shahed utilizzati dai russi.

La prima produzione era modesta: 30 droni al mese. Oggi l’azienda costruisce circa 100 unità al giorno, a un costo medio di 55.000 dollari ciascuno. Il modello più noto, l’FP-1, può volare per 1.600 km con un carico esplosivo di 60 kg, ed è responsabile – secondo Fire Point – del 60% delle incursioni in profondità dentro la Russia, con attacchi a raffinerie, depositi di munizioni e infrastrutture energetiche.

La direttrice della produzione, Iryna Terekh, ha spiegato ad ASSOCIATED PRESS:

Combattere nei cieli è il nostro unico vero vantaggio asimmetrico. Non abbiamo la stessa quantità di uomini o di denaro, ma possiamo sviluppare tecnologie per colpire il nemico dove meno se lo aspetta.

Flamingo, il missile ucraino da 3.000 km
Un operaio ispeziona un drone da combattimento presso la fabbrica segreta di Fire Point in Ucraina (Foto AP/Efrem Lukatsky)

Il salto tecnologico: il missile “Flamingo

Dal successo con i droni, Fire Point è passata allo sviluppo di un sistema molto più ambizioso: un missile da crociera a lungo raggio, noto come FP-5, ma soprannominato “Flamingo” a causa di un curioso errore di produzione che lo fece apparire rosa nelle prime versioni.

Le specifiche trapelate parlano di:

  • Gittata: fino a 3.000 km
  • Testata: circa 1.150 kg di esplosivo
  • Precisione: 14 metri dal bersaglio
  • Peso al lancio: circa 6 tonnellate
  • Apertura alare: 6 metri
  • Velocità massima: 900 km/h
  • Guida: combinata, con navigazione satellitare resistente alla guerra elettronica russa

Con queste caratteristiche, il Flamingo può colpire il cuore della Russia, da Mosca agli Urali, e ribaltare l’attuale equilibrio delle forze.

Produzione e capacità industriali

Al momento Fire Point produce un missile al giorno, con l’obiettivo di arrivare a sette al giorno entro ottobre. L’obiettivo fissato da Zelensky e dal governo è ambizioso: 50 unità al mese entro l’inizio del 2026.

Il missile viene lanciato da piattaforme mobili, il che rende più complesso per le forze russe individuarlo e neutralizzarlo. Secondo il settimanale ucraino Dzerkalo Tyzhnia, alcuni esemplari sarebbero già stati impiegati con successo in missioni operative.

Flamingo, il missile ucraino da 3.000 km
Missili Flamingo all’interno della fabbrica segreta di Fire Point in Ucraina (Foto AP/Efrem Lukatsky)

La “Silicon Valley” della difesa

Il caso Fire Point non è isolato. Dopo l’invasione del 2022, centinaia di startup militari sono nate quasi dall’oggi al domani. L’industria bellica ucraina opera spesso in fabbriche nascoste o sotterranee, protette da sistemi di difesa aerea ma pur sempre esposte al rischio di attacchi russi.

Molti esperti parlano di Kiev come di una nuova “Silicon Valley della difesa”, un luogo in cui la guerra fornisce continui feedback dal fronte, consentendo di testare, correggere e innovare a una velocità impensabile per i colossi tradizionali della difesa.

Oggi l’Ucraina investe 10 miliardi di dollari l’anno nell’industria bellica nazionale, che secondo i funzionari avrebbe la capacità di triplicare la produzione, anche grazie a potenziali commesse europee.

Un futuro incerto, ma già segnato

Mentre Zelensky insiste sulla necessità di produrre in massa il Flamingo, la stessa Iryna Terekh mette in guardia:

Non credo che la Russia accetterà mai una vera pace. Ci stiamo preparando a una guerra più grande, molto più spaventosa.

Il Flamingo diventa così non solo un’arma, ma anche un simbolo del futuro della guerra in Ucraina: un futuro in cui l’innovazione tecnologica può compensare la disparità numerica e in cui la sopravvivenza di una nazione dipende dalla sua capacità di reinventarsi ogni giorno.

Flamingo, il missile ucraino da 3.000 km

Fonte: https://apnews.com/article/ukraine-drones-weapons-industry-russia-7201ab851544c394ee454407058b10ba

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Al secolo Alessandro Generotti, C.le magg. Paracadutista in congedo. Brevetto Paracadutista Militare nº 192806. 186º RGT Par. Folgore/5º BTG. Par. El Alamein/XIII Cp. Par. Condor. Fondatore e amministratore del sito web BRIGATAFOLGORE.NET e DIFESANEWS.COM. Blogger e informatico di professione

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