Un velivolo senza pilota è esploso nella scorsa notte in un campo di mais nei pressi del villaggio di Osiny, nell’est della Polonia. Secondo quanto riporta l’ADNKRONOS, l’onda d’urto ha mandato in frantumi i vetri di alcune abitazioni, ma fortunatamente non si registrano feriti. L’episodio riaccende l’allarme lungo il fianco orientale dell’Alleanza: l’area si trova a circa 120 chilometri dal confine ucraino e un centinaio da quello bielorusso.
Le prime informazioni raccolte dalle autorità indicano che si tratterebbe di un drone di fabbricazione russa, verosimilmente una versione riconducibile alla famiglia degli Shahed, impiegato come esca e privo di testata. Le immagini riprese da alcune telecamere di sorveglianza della zona mostrano un bagliore improvviso e l’impatto al suolo, seguito da un piccolo incendio nel terreno agricolo.
Durissima la reazione di Varsavia. Il ministro degli Esteri Radosław Sikorski ha parlato di “nuova violazione proveniente da est” e ha ribadito che la priorità della Polonia in ambito NATO resta la difesa del proprio territorio. Il portavoce del ministero, Paweł Wroński, ha annunciato l’invio di una nota di protesta a Mosca e la condivisione del dossier con gli alleati, sottolineando come l’incidente si inserisca nel dibattito sulla fine della guerra in Ucraina e sulla necessità di garanzie di sicurezza solide per l’intera Europa.
Sulla stessa linea il vicepremier e ministro della Difesa, Władysław Kosiniak-Kamysz, che ha definito l’evento “un’ulteriore provocazione russa”, ricordando episodi analoghi registrati in Romania, Lituania e Lettonia. L’esplosione avviene in un momento particolarmente delicato, mentre proseguono le discussioni internazionali su cessate il fuoco e percorsi negoziali.
Gli inquirenti hanno circoscritto l’area, recuperato i frammenti del velivolo e avviato gli accertamenti tecnico-balistici per stabilire con precisione rotta, punto di ingresso nello spazio aereo polacco e modello impiegato. Secondo una prima valutazione, il drone avrebbe volato a bassa quota, rendendo più complessa l’intercettazione da parte dei sistemi di sorveglianza.
Per Varsavia, l’episodio conferma che il conflitto non riguarda soltanto la periferia orientale del continente, ma investe direttamente la sicurezza europea e, con essa, gli impegni di difesa collettiva. In attesa delle conclusioni dell’indagine, la linea politica è netta: rafforzare la postura di deterrenza e la cooperazione con gli alleati per prevenire nuove violazioni e ridurre i rischi di escalation.

Drone russo esplode in Polonia: Varsavia parla di “ennesima provocazione”






