Crosetto e la nuova National Security Strategy Usa: perché l’Europa non serve più a Washington

CONDORALEXCONDORALEXGeopolitica6 ore fa97 Visualizzazioni

La nuova National Security Strategy 2025 firmata da Donald Trump ha avuto l’effetto di uno schiaffo sonoro sull’Europa: un documento che descrive il Vecchio Continente come area in declino, marginale nella competizione globale, destinata addirittura – nelle parole del presidente Usa – al rischio di “erosione della sua civiltà” nei prossimi vent’anni.

Il ministro della Difesa italiano Guido Crosetto però non si dice sorpreso. Anzi, sostiene che fosse tutto scritto da tempo: la nuova strategia americana, per lui, è solo la formalizzazione di un cambiamento che andava maturando da anni e che l’avvento di Trump ha semplicemente accelerato.

Crosetto e la nuova National Security Strategy Usa: perché l’Europa non serve più a Washington
Crosetto e la nuova National Security Strategy Usa: perché l’Europa non serve più a Washington

La chiave di lettura di Crosetto: il vero fronte è la sfida con la Cina

Secondo Crosetto, la National Security Strategy 2025 va letta con un’unica chiave:
gli Stati Uniti sono immersi in una competizione “sempre più difficile, complessa e dura” con la Cina, e ogni atto di Washington – dal commercio alla diplomazia, dalla tecnologia alla difesa – è orientato a questo confronto strategico.

In questo schema, l’Europa non è un alleato decisivo. Crosetto sintetizza così il messaggio di Trump:

Trump ha semplicemente esplicitato che l’Europa gli serve poco o nulla in questa competizione.

Non è, nella lettura del ministro, un colpo di testa improvviso, ma il punto di arrivo di una traiettoria già visibile da tempo nella politica americana, ben prima del ritorno di Trump alla Casa Bianca. Il documento sulla sicurezza nazionale non fa che “certificare” il progressivo disimpegno degli Usa dalla difesa del Vecchio Continente.

Perché l’Europa non è più centrale per Washington

Crosetto elenca con brutalità i motivi per cui, agli occhi americani, l’Europa è diventata poco rilevante nello scontro con la Cina:

  • Non ha risorse naturali strategiche particolarmente rilevanti o utili.
  • Sta perdendo la competizione su innovazione e tecnologia, proprio i campi dove si gioca la sfida Usa-Cina (chip, intelligenza artificiale, spazio, cyber).
  • Non ha potere militare paragonabile a quello dei grandi attori globali.
  • Nel confronto con i nuovi protagonisti del mondo, l’Europa appare “piccola, lenta e vecchia”, per usare le parole riportate dal ministro.
Crosetto e la nuova National Security Strategy Usa: perché l’Europa non serve più a Washington
Crosetto e la nuova National Security Strategy Usa: perché l’Europa non serve più a Washington

In altre parole: l’Europa non è più il perno della sicurezza mondiale, ma un’area che consuma sicurezza prodotta da altri. E nella nuova National Security Strategy questo si vede chiaramente: il focus americano si sposta sull’Indo-Pacifico, sulla Cina, sulle catene del valore globali e sulle regioni critiche per le materie prime, mentre l’Europa scivola in secondo piano.

Fine dell’era dei “regali” americani: l’Europa deve difendersi da sola

Crosetto insiste su un punto: le garanzie di difesa “regalate” dagli Stati Uniti all’Europa dopo il 1945 stanno finendo. Lo dice da tempo, ricorda lui stesso, in riunioni Nato, incontri bilaterali e interviste; ora quella linea è “codificata” in un documento ufficiale di strategia nazionale americana.

Tradotto in termini politici:

  • l’Europa – e con essa l’Italia – non può più contare sull’“amico americano” per coprire le proprie vulnerabilità militari e strategiche;
  • dovrà provvedere da sé alla propria sicurezza, difesa e deterrenza, senza aspettarsi “regali” da Washington.

Per il ministro, questo non è motivo per stracciarsi le vesti, ma un bagno di realismo che obbliga l’Europa ad assumersi responsabilità che ha rimandato per decenni.

Crosetto e la nuova National Security Strategy Usa: perché l’Europa non serve più a Washington
Crosetto e la nuova National Security Strategy Usa: perché l’Europa non serve più a Washington

La risposta italiana: nuova legge sulla Difesa e superamento del “modello Di Paola”

Le parole di Crosetto sulla strategia Usa si intrecciano con il suo progetto di riforma delle Forze armate italiane.

Il ministro ha annunciato che all’inizio del 2026 il governo porterà in Parlamento una legge organica per ridisegnare la Difesa italiana, superando la legge 244/2012 (il cosiddetto “modello Di Paola”), che prevedeva una riduzione del personale a 150mila militari e 20mila civili.

I punti di fondo della riforma, come Crosetto li descrive:

  • Più personale: le minacce attuali richiedono un aumento sia della quantità sia della qualità delle forze armate;
  • Forza armata multidominio, capace di operare non solo su terra, mare e aria, ma anche nello spazio e nel cyberspazio;
  • Maggiore investimento tecnologico: droni, capacità cyber, guerra elettronica, sistemi automatizzati sono ormai centrali, come dimostra la guerra in Ucraina;
  • Revisione profonda delle regole di reclutamento, con l’idea di una “riserva selezionata” che integri competenze civili e militari, e di una leva volontaria di durata limitata come bacino di personale formato anche in caso di emergenze o calamità.

In questo quadro, la National Security Strategy americana funziona quasi da campanello d’allarme: se gli Usa si disimpegnano, l’Italia non può restare con uno strumento militare costruito su parametri pensati dieci o quindici anni fa.

Un’Europa più autonoma, ma non isolata

Crosetto non legge il nuovo scenario come un invito a rompere con Washington, bensì come uno stimolo a costruire un pilastro europeo di difesa credibile, all’interno della Nato ma con maggiori capacità proprie.

Secondo il ministro:

  • più Paesi europei investono insieme in Difesa, più la difesa costa meno ed è più efficace;
  • il problema non è solo di bilanci, ma di frammentazione industriale: oggi l’Europa disperde risorse in decine di sistemi d’arma diversi, duplicazioni e mancanza di standard comuni.

Per questo Crosetto immagina una doppia strategia:

  1. Rafforzare la cooperazione europea su industria, standard, grandi programmi (caccia di nuova generazione, sistemi di difesa aerea, cyber, spazio).
  2. Intrecciare relazioni bilaterali e multilaterali con Paesi chiave in Africa, nel Golfo, in Asia, Sud America e Australia, per garantire sicurezza energetica, economica e degli approvvigionamenti strategici.

L’Europa, insomma, viene descritta da Crosetto come troppo piccola per agire da sola, ma ancora abbastanza ricca e avanzata da poter contare se riesce a mettere in comune risorse, investimenti e tecnologia.

Crosetto e la nuova National Security Strategy Usa: perché l’Europa non serve più a Washington

Fonte: https://www.corriere.it/esteri/25_dicembre_06/national-security-strategy-2025-documento.shtml

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Al secolo Alessandro Generotti, C.le magg. Paracadutista in congedo. Brevetto Paracadutista Militare nº 192806. 186º RGT Par. Folgore/5º BTG. Par. El Alamein/XIII Cp. Par. Condor. Fondatore e amministratore del sito web BRIGATAFOLGORE.NET e DIFESANEWS.COM. Blogger e informatico di professione

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