La Programmazione della Difesa dedica un’attenzione particolare ai programmi spaziali, riconoscendo il dominio orbitale come componente strategica del potere militare e della sicurezza nazionale. L’Italia punta a consolidare la propria autonomia in tre macro-aree: osservazione della Terra, comunicazioni protette e accesso allo Spazio.
Nel settore dell’osservazione della Terra, il DPP prevede due progetti chiave.
Il primo è il sistema satellitare ottico di IIIª generazione, che garantirà la continuità della capacità nazionale autonoma di rilevamento ad altissima risoluzione. Il programma, destinato a sostituire il sistema OPSTAT 3000 lanciato nel 2018, prevede due satelliti elettro-ottici e una spesa complessiva di 556,64 milioni di euro fino al 2031.
Accanto a questo, prosegue l’espansione della costellazione COSMO-SkyMed di Seconda Generazione (CSG), già operativa con due satelliti PFM e FM2. Il nuovo intervento integrativo porterà a quattro satelliti in orbita entro il 2026-2027, con finanziamento fino al 2029 e una dotazione aggiuntiva di 14,33 milioni di euro.
Queste capacità assicurano alla Difesa e alla comunità scientifica italiana una copertura radar e ottica globale, con applicazioni duali che spaziano dalla sicurezza alle emergenze ambientali.
Il cuore della componente di comunicazione sicura è rappresentato dal programma SICRAL 3, destinato a sostituire il satellite SICRAL 1B ormai prossimo al fine vita operativo. Il DPP stanzia 288,29 milioni di euro fino al 2029, che si sommano ai 320 milioni del bilancio ordinario e ai 211 milioni della legge di bilancio 2025.
SICRAL 3 garantirà la continuità dei servizi di telecomunicazione sicura per le Forze Armate, integrandosi con i partner NATO e UE e fornendo resilienza nei teatri operativi.
Parallelamente, prende forma lo studio di una costellazione LEO (Low Earth Orbit) per comunicazioni a bassa latenza e alto datarate, con 5 milioni di euro di fondi iniziali fino al 2028. Tale iniziativa mira a sviluppare una rete satellitare di nuova generazione, funzionale al processo di digitalizzazione della Difesa.
Completano il quadro due programmi di supporto:
– il gap filler orbitale beacon, con 3,37 milioni di euro fino al 2026, per mantenere la posizione geostazionaria assegnata all’Italia dall’ITU;
– il futuro SICRAL R1, satellite di riserva geostazionario che assicurerà la continuità delle comunicazioni in caso di degrado o perdita delle attuali capacità, con 300 milioni di euro di fondi fino al 2029.

La terza area del DPP è dedicata ai programmi spaziali innovativi, fondamentali per garantire alla Difesa capacità di sorveglianza, risposta rapida e autonomia tecnologica.
Il programma HAPS (High Altitude Platform System), già avviato, mira a sviluppare piattaforme stratosferiche ibride e modulari con lunga persistenza e ampio raggio di copertura, a supporto delle missioni ISR, guerra elettronica e SIGINT/ELINT. Il progetto riceverà 44,5 milioni di euro fino al 2034 e coinvolge anche l’Aeronautica Militare nell’ambito del Volo Umano Spaziale.
Segue l’iniziativa per il lancio avioportato di piccoli payload, finalizzata allo sviluppo di un dimostratore tecnologico nazionale per l’immissione in orbita di microsatelliti da vettore aereo. Con 17 milioni di euro fino al 2030, il programma intende dotare l’Italia di una capacità “responsive space” autonoma, utile in caso di crisi o minacce orbitali.
Il Piano Spaziale della Difesa, che ingloberà il programma HORUS, rappresenta la cornice strategica di lungo periodo: 110 milioni di euro fino al 2039 per coordinare i progetti spaziali nazionali in coerenza con le strategie NATO e UE.
Completano la visione i programmi di accesso suborbitale allo Spazio (2,37 milioni di euro fino al 2032) e la capacità nazionale di Space Situational Awareness/Space Surveillance and Tracking (SSA/SST), con 103,15 milioni di euro fino al 2029. Quest’ultima garantirà il monitoraggio degli oggetti orbitali e la protezione delle infrastrutture spaziali italiane da collisioni e detriti.
Il DPP 2025-2027 traccia una traiettoria chiara: lo Spazio è ormai parte integrante del dominio operativo militare e un pilastro della sovranità tecnologica nazionale.
L’Italia punta a un ecosistema spaziale difensivo integrato, dove satelliti, piattaforme stratosferiche e capacità di lancio cooperano in sinergia, sostenendo sia la sicurezza nazionale sia la competitività industriale.
Nel medio periodo, la riuscita di questi programmi dipenderà dalla continuità dei finanziamenti, dal coordinamento tra Ministero della Difesa, ASI e industria nazionale (Leonardo, Telespazio, Thales Alenia Space, Avio), e dalla cooperazione con partner europei e alleati.
Ma il messaggio politico e strategico è inequivocabile: l’Italia intende restare protagonista nello Spazio, difendendo i propri asset e sviluppando un futuro orbitale realmente sovrano.

Programmi spaziali italiani: sovranità nazionale nel dominio orbitale
Fonte: https://aresdifesa.it/i-programmi-spaziali-della-difesa-italiana-nel-dpp-2025-2027/
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