Tekirdağ – Istanbul – Una delegazione del Ministero della Difesa italiano ha visitato le strutture di Baykar, leader turco nel settore dei velivoli a pilotaggio remoto. L’iniziativa, che si inserisce nel quadro della cooperazione industriale tra Leonardo e Baykar, ha visto la partecipazione del Sottosegretario alla Difesa Matteo Perego di Cremnago, del Capo di Stato Maggiore dell’Esercito Generale di Corpo d’Armata Carmine Masiello e del Capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica Generale di Squadra Aerea Antonio Conserva.
Figura di raccordo tra indirizzo politico e industria, Matteo Perego di Cremnago ha guidato la missione con l’obiettivo di approfondire le potenzialità tecnologiche dei sistemi sviluppati da Baykar e di valutarne le possibili sinergie con l’industria nazionale.
La visita – che ha toccato il centro prove AKINCI Flight Training and Test Center di Çorlu e la sede centrale di Baykar a Istanbul – si inserisce in un momento di crescente cooperazione tecnologica tra Italia e Turchia.
«L’Italia guarda con attenzione all’evoluzione dei sistemi autonomi e ai nuovi scenari di impiego operativo – ha dichiarato Perego –. La nostra priorità è comprendere come le tecnologie emergenti possano integrarsi con le capacità industriali italiane e alleate, garantendo interoperabilità e sicurezza».
Il Sottosegretario, da sempre attento al comparto industriale e alle filiere dual use, ha sottolineato l’importanza di un equilibrio tra innovazione, sostenibilità e tutela degli interessi strategici nazionali.

Per l’Esercito italiano, rappresentato dal Generale Carmine Masiello, la visita a Baykar ha un significato operativo.
Il Capo di SME ha seguito con particolare attenzione le dimostrazioni con i Bayraktar TB3, AKINCI e KIZILELMA, concentrandosi sulle possibilità di impiego integrato tra sistemi aerei senza pilota e forze terrestri.
«Le operazioni moderne si fondano sulla connessione tra piattaforme, sensori e capacità di reazione rapida», ha evidenziato Masiello nel corso del briefing. «L’Esercito è interessato a soluzioni che migliorino la consapevolezza situazionale e il supporto tattico in ambienti complessi».
La prospettiva dell’Esercito è orientata a droni multiruolo capaci di cooperare con unità di manovra e sistemi di artiglieria di precisione, in linea con i programmi di digitalizzazione e con la trasformazione in corso delle brigate operative.

Per l’Aeronautica Militare, la missione ha rappresentato un’occasione per osservare da vicino piattaforme di nuova generazione come il KIZILELMA, considerato il primo velivolo da combattimento autonomo turco.
Il Generale Antonio Conserva, da pochi mesi alla guida della Forza Armata, ha sottolineato l’importanza di assicurare piena compatibilità dei nuovi sistemi con le architetture aeronautiche europee e NATO.
«L’evoluzione dei droni da combattimento impone standard di sicurezza, comando e interoperabilità sempre più stringenti», ha spiegato Conserva. «Ogni valutazione tecnica deve tener conto della dottrina d’impiego, dell’integrazione con le piattaforme pilotate e dei futuri scenari di guerra multidominio».
L’interesse dell’Aeronautica si concentra su droni ad alta autonomia e piattaforme “loyal wingman”, capaci di cooperare con caccia di quinta generazione come l’F-35 e i futuri sistemi del programma GCAP.
Alla visita hanno preso parte anche dirigenti di Leonardo, tra cui Simone Ungaro (co-head Strategy and Innovation) e Carlo Gualdaroni (Business Development), confermando la dimensione industriale della missione.
La partnership tra Leonardo e Baykar, formalizzata nel 2025 con la creazione della joint venture LBA Systems, punta a sviluppare una nuova generazione di droni europei con sede operativa in Italia e una catena di fornitura integrata tra i due Paesi.
L’iniziativa si colloca in un quadro più ampio di integrazione industriale e tecnologica euro-mediterranea, con l’Italia in posizione di ponte tra NATO, UE e Turchia.
Secondo fonti industriali, LBA Systems lavorerà allo sviluppo di sensori, avionica e mission systems per droni armati e da ricognizione di medio-grande raggio.

La missione a Baykar segna un passaggio di rilievo nel dialogo bilaterale tra Roma e Ankara in campo difensivo.
La presenza simultanea del vertice politico (Perego) e militare (Masiello e Conserva) conferma la volontà italiana di coniugare valutazione tecnica, indirizzo politico e cooperazione industriale in un settore strategico per la sicurezza nazionale.
Conclude una fonte della Difesa: «Questa visita non è un atto protocollare, ma parte di un percorso concreto per definire il ruolo dell’Italia nel futuro della difesa europea e delle capacità autonome di nuova generazione».

Italia–Turchia: Perego di Cremnago, Masiello e Conserva in visita a Baykar






