Varsavia, 2 ottobre 2025 – Si è conclusa oggi la visita ufficiale in Polonia del Capo di Stato Maggiore della Difesa, Generale Luciano Portolano, che ha svolto colloqui bilaterali con le autorità militari polacche e partecipato alla cerimonia di tumulazione dei resti di 31 soldati italiani deceduti durante la Seconda Guerra Mondiale come internati nel campo di prigionia di Lamsdorf (oggi Łambinowice).
Durante la prima giornata della visita, il Gen. Portolano è stato ricevuto a Varsavia dal suo omologo polacco, il Generale Wiesław Kukula, con il quale ha discusso della trasformazione, dell’adattamento e della prontezza operativa dei rispettivi strumenti militari.
I temi affrontati hanno coperto scenari geopolitici e geostrategici attuali, con particolare attenzione a:
Le Forze Armate italiane e polacche cooperano già in vari teatri operativi, tra cui Kosovo, Bosnia, Libano, Iraq e Somalia, ed è stato ribadito il valore di questa cooperazione.
Un altro tema centrale è stato il supporto all’Ucraina, in termini di donazioni di sistemi di difesa e munizionamento, nonché di iniziative di addestramento finalizzate alla rigenerazione delle Forze ucraine.
Sul fronte NATO, si è parlato degli impegni finanziari in difesa e dei futuri obiettivi capacitori in ambiti chiave quali main battle tank, armoured infantry combat systems, difesa aerea, assetti marittimi, cyber, spettro elettromagnetico, UAV, contro-UAV, comunicazioni satellitari e applicazioni dell’intelligenza artificiale.
Nel campo della cooperazione industriale, i due generali hanno valutato iniziative di cooperazione strategica – non solo come acquisti, ma come progetti integrati di trasferimento tecnologico e interoperabilità tra industria italiana e polacca. Idee concrete hanno riguardato accordi Government to Government (G2G) e l’incremento delle capacità produttive nazionali, elementi ritenuti fondamentali anche per la deterrenza.
Un focus specifico è stato dedicato al ruolo dello stabilimento di Final Assembly Check Out (FACO) – MRO&U di Cameri, che potrebbe essere impiegato per l’assemblaggio e manutenzione dei velivoli F-35 acquistati dalla Polonia. Inoltre, è stata offerta l’opportunità di usare la futura Pilot Training School dell’Aeronautica Militare a Trapani per addestrare i piloti polacchi di F-35.
Al termine del primo giorno, il Gen. Portolano ha deposto una corona sulla tomba del Milite Ignoto e ha incontrato l’Ambasciatore italiano a Varsavia, Luca Franchetti Pardo, oltre al personale della missione diplomatica italiana.

Il secondo giorno della missione ha avuto un alto valore simbolico e commemorativo. Presso la Cattedrale di Campo delle Forze Armate polacche (Katedra Polowa Wojska Polskiego), il Gen. Portolano ha partecipato alla cerimonia solenne officiata dal Nunzio Apostolico in Polonia, S.E.R. Mons. Antonio Guido Filippazzi, e dal Vescovo Ordinario delle Forze Armate polacche, S.E. Wiesław Lechowicz, in onore dei 31 militari italiani internati nello Stalag 344. Le spoglie, rinvenute nei pressi di Varsavia dopo lunghe ricerche, saranno tumulate nel cimitero di Bielany, in Polonia.
In un momento di alto valore emotivo, il Gen. Portolano si è rivolto alle famiglie dei caduti presenti, ricordando che «la Difesa non lascia mai nessuno indietro». Dopo oltre ottant’anni, questi militari italiani riceveranno finalmente il riconoscimento e l’onore che meritano. È previsto che le spoglie di altri 29 soldati ritrovati nello stesso sito vengano riportate in Italia, con voli dell’Aeronautica Militare messi a disposizione per tale scopo.
Questa visita del Capo di SMD italiano assume rilievo su più fronti:
In sintesi, la visita rappresenta un’azione diplomatica-militare che non si limita ai rituali istituzionali: è un investimento politico-strategico, una messa a fuoco di alleanze e capacità future, con una forte componente simbolica legata alla memoria storica.






