Zephyr conquista la stratosfera: il drone solare Airbus spinto dalle batterie al silicio Amprius

CONDORALEXCONDORALEXSpazio3 mesi fa154 Visualizzazioni

Il drone solare Zephyr, fiore all’occhiello della sussidiaria Airbus AALTO, ha recentemente scritto un nuovo capitolo nella storia del volo ad alta quota. Grazie all’adozione delle innovative batterie al silicio SiCore, prodotte dalla californiana Amprius, il velivolo ha compiuto una missione di test nella stratosfera, superando i 20.000 metri di altitudine. Questo traguardo non è solo una dimostrazione di resistenza meccanica e aerodinamica, ma soprattutto la prova che l’autonomia energetica di un sistema HAPS (High Altitude Pseudo Satellite) può raggiungere livelli prima impensabili.

I test hanno confermato la capacità del drone di volare per più notti consecutive, mantenendo operatività anche in assenza di luce solare. Ciò è reso possibile dalla combinazione di energia accumulata durante il giorno e dall’efficienza delle nuove batterie, in grado di conservare e rilasciare energia in maniera ottimale. Il CTO di AALTO, Pierre-Antoine Aubourg, ha sottolineato che “la piattaforma ha volato nella stratosfera, notte dopo notte, per mesi: un traguardo senza precedenti nel volo persistente”.

La quota raggiunta da Zephyr apre prospettive concrete per missioni di sorveglianza e monitoraggio senza precedenti: operare al di sopra del traffico aereo convenzionale e delle condizioni meteorologiche più instabili significa garantire continuità di servizio e ridurre drasticamente i rischi operativi.

La rivoluzione delle batterie al silicio

Il vero cuore dell’innovazione sta nelle celle SiCore sviluppate da Amprius. La loro peculiarità è l’uso di anodi in silicio al posto della grafite, una soluzione che porta la densità energetica a 450 Wh/kg. In termini pratici, significa fino all’80% di energia in più rispetto alle tradizionali celle agli ioni di litio. Questa caratteristica non solo prolunga la durata di missione dei droni, ma apre possibilità anche per altre applicazioni, come i veicoli elettrici o sistemi di accumulo stazionario avanzati.

Durante i voli HAPS, l’energia solare raccolta di giorno alimenta il drone e ricarica le batterie; di notte, tutta l’operatività dipende esclusivamente dagli accumulatori. Per mantenere un velivolo in quota per 12 ore notturne nella stratosfera, le batterie devono essere leggere, ad alta capacità e soprattutto affidabili. Le SiCore soddisfano pienamente questi requisiti, dimostrando che l’energia immagazzinata è sufficiente per garantire un volo continuo per settimane o mesi senza rientrare a terra.

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Kang Sun, CEO di Amprius, ha definito la consegna dei primi lotti come “una nuova pietra miliare nella strategia di espansione commerciale” dell’azienda. La linea pilota di Fremont, California, è ora pronta a incrementare la produzione per soddisfare la domanda di droni ad alte prestazioni e di applicazioni aerospaziali avanzate.

Questa tecnologia è modulare: le stesse celle possono essere integrate in piattaforme molto diverse tra loro, dai droni solari a lungo raggio fino a velivoli più piccoli e agili, capaci di operare in contesti operativi complessi, come emergenze umanitarie, ricerca e soccorso, o missioni militari di ricognizione.

Verso l’era dello “Stratospace”

Airbus AALTO definisce il nuovo scenario operativo con un termine evocativo: “Stratospace”. Si tratta di una zona di frontiera tra l’aviazione tradizionale e lo spazio orbitale, un ambiente in cui droni solari come Zephyr possono restare in servizio per lunghissimi periodi, svolgendo missioni che uniscono leggerezza, autonomia e persistenza operativa.

Nell’ottica della sorveglianza, un HAPS può sostituire temporaneamente i satelliti per operazioni di osservazione terrestre, telecomunicazioni o monitoraggio ambientale. La sua quota operativa gli consente di coprire vaste aree con costi inferiori rispetto al lancio di un satellite e con la possibilità di recupero e manutenzione diretta. Inoltre, l’assenza di equipaggio elimina i rischi umani e permette manovre prolungate anche in scenari remoti o potenzialmente pericolosi.

L’integrazione di droni HAPS nelle reti globali di telecomunicazione potrebbe offrire connessioni internet in zone isolate, migliorare la copertura di emergenza dopo disastri naturali o garantire collegamenti sicuri in aree di conflitto. In campo scientifico, i velivoli stratosferici potrebbero monitorare in tempo reale fenomeni climatici, incendi, inquinamento atmosferico o mutamenti geologici, contribuendo alla raccolta di dati preziosi per la ricerca e la prevenzione.

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Il successo del test di Zephyr con le batterie al silicio non è quindi un semplice risultato tecnico, ma un segnale chiaro: la combinazione tra energia solare e accumulo avanzato è matura per sostenere una nuova era dell’aviazione non convenzionale. La strada verso voli autonomi di mesi, con piattaforme leggere, a impatto ambientale minimo e ad alta utilità strategica, è ora più vicina che mai.

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Al secolo Alessandro Generotti, C.le magg. Paracadutista in congedo. Brevetto Paracadutista Militare nº 192806. 186º RGT Par. Folgore/5º BTG. Par. El Alamein/XIII Cp. Par. Condor. Fondatore e amministratore del sito web BRIGATAFOLGORE.NET e DIFESANEWS.COM. Blogger e informatico di professione

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