Ucraina, ipotesi di incontro diretto tra Zelensky e Putin: Mosca, Ginevra o Budapest le opzioni sul tavolo

CONDORALEXCONDORALEXGeopolitica3 mesi fa179 Visualizzazioni

Dopo oltre tre anni e mezzo di guerra, prende forma l’ipotesi di un incontro bilaterale tra il presidente ucraino Volodymyr Zelensky e il leader del Cremlino Vladimir Putin. Un faccia a faccia che, fino a poche settimane fa, appariva impossibile, ma che ora potrebbe concretizzarsi entro la fine di agosto, aprendo la strada a un successivo trilaterale con il presidente degli Stati Uniti Donald Trump.

La proposta di Mosca e il rifiuto di Kyiv

Secondo fonti diplomatiche, Putin avrebbe indicato Mosca come sede del bilaterale, una proposta immediatamente respinta da Zelensky. “No”, sarebbe stata la risposta secca del leader ucraino, che teme di concedere al Cremlino un vantaggio politico e simbolico inaccettabile.

Fra le alternative circolate vi sono Ginevra, sostenuta dal ministro degli Esteri italiano Antonio Tajani come sede “neutrale e storicamente legata ai processi di pace”, e Budapest, che secondo indiscrezioni raccolte da Politico sarebbe attualmente la destinazione privilegiata dalla Casa Bianca. Il Secret Service americano, infatti, avrebbe già avviato sopralluoghi preliminari in Ungheria.

Trump mediatore: prima bilaterale, poi trilaterale

Donald Trump ha confermato di aver parlato telefonicamente con Putin durante il vertice di Washington, annunciando l’avvio dei preparativi per un incontro diretto tra i due presidenti. Solo dopo, ha spiegato, si terrà un trilaterale che includerà anche lui: “Lasciamo che Zelensky e Putin si vedano per primi. Poi ci siederemo tutti insieme per trovare una soluzione duratura”.

Il presidente americano ha però sottolineato che il successo del vertice dipenderà dalla volontà di Putin di “fare il bravo” e dalla capacità di Zelensky di mostrare “flessibilità” sul negoziato.

Garanzie di sicurezza per Kyiv entro dieci giorni

Sul tavolo non c’è soltanto il cessate il fuoco, ma soprattutto la definizione di solide garanzie di sicurezza per Kyiv. Zelensky ha confermato che entro dieci giorni gli alleati occidentali dovranno formalizzare un pacchetto vincolante, che includerebbe il coordinamento degli Stati Uniti e un ruolo attivo dei Paesi europei.

Il premier britannico Keir Starmer e il presidente francese Emmanuel Macron hanno ribadito la volontà di fornire queste garanzie, mentre l’Unione europea, tramite la presidente Ursula von der Leyen e l’alto rappresentante Kaja Kallas, ha confermato nuove sanzioni contro la Russia già entro il mese prossimo.

Dubbi e scetticismi

Nonostante i segnali di apertura, le incognite restano molte. La Francia mantiene un approccio cauto, con Macron che ha ribadito i dubbi sulla reale volontà di pace di Putin. La Finlandia ha parlato apertamente della mancanza di fiducia verso il Cremlino, mentre la Nato ha escluso qualsiasi dispiegamento di truppe alleate in Ucraina anche in caso di accordo.

Inoltre, il nodo più delicato resta quello delle possibili concessioni territoriali: Zelensky ha ammesso che “la questione sarà trattata direttamente con Putin”, lasciando intendere che il tema potrebbe emergere già al primo incontro.

Bombardamenti nella notte

Mentre la diplomazia si muove, la guerra continua. Nella notte, la Russia ha lanciato dieci missili e 270 droni contro diverse città ucraine, colpendo infrastrutture energetiche a Kremenchuk e obiettivi a Kharkiv e Poltava. Sirene e allarmi antiaerei hanno interessato anche la capitale Kyiv, a dimostrazione di quanto fragile resti il contesto in cui dovrebbe svolgersi l’eventuale vertice.

In sintesi, la finestra temporale resta ristretta: entro la fine di agosto 2025 i leader potrebbero finalmente sedersi allo stesso tavolo, con Budapest, Ginevra e Mosca come possibili sedi. La Casa Bianca spinge per una soluzione rapida e presenta il vertice come una svolta storica, ma la realtà sul terreno racconta altro: i raid russi non si fermano e la fiducia nei confronti del Cremlino resta minima.

L’eventuale bilaterale Zelensky–Putin potrebbe dunque rappresentare un primo, fragile passo verso la pace, ma il suo successo dipenderà da concessioni difficili, garanzie concrete e dalla reale volontà politica dei protagonisti.

Ucraina, ipotesi di incontro diretto tra Zelensky e Putin: Mosca, Ginevra o Budapest le opzioni sul tavolo

Fonte: https://www.ilsole24ore.com/art/trump-organizzero-incontro-putin-zelensky-l-aiuto-stati-uniti-AHVl5SEC

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Al secolo Alessandro Generotti, C.le magg. Paracadutista in congedo. Brevetto Paracadutista Militare nº 192806. 186º RGT Par. Folgore/5º BTG. Par. El Alamein/XIII Cp. Par. Condor. Fondatore e amministratore del sito web BRIGATAFOLGORE.NET e DIFESANEWS.COM. Blogger e informatico di professione

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