Washington, 26 agosto 2025 – In un incontro alla Casa Bianca con il presidente sudcoreano Lee Jae-Myung, il presidente Donald Trump ha ribadito la sua volontà di riportare all’uso il nome storico Department of War per designare l’attuale Department of Defense, sostenendo che il termine “Defense” risulta «troppo debole» per rispecchiare le capacità offensive degli Stati Uniti. «Vogliamo difesa, ma vogliamo anche attacco», ha affermato, citando le vittorie americane sotto l’antico nome—come le due guerre mondiali—come conferma della forza associata al termine “War”.
Nel corso di un altro evento nello stesso giorno, Trump ha spiegato che il cambiamento semantico non è solo una questione simbolica o di “politically correctness”, ma un modo per rimarcare una postura militare più assertiva.
Come si legge sul Washington Post, storici e analisti di sicurezza nazionale hanno tenuto a precisare che il passaggio dal “War Department” al “Department of Defense” non fu motivato da ragioni di correttezza politica, come sostenuto da Trump, bensì da una necessità pragmatica di riforma amministrativa e di efficienza post‑Seconda Guerra Mondiale.
Secondo il docente Krister Knapp dell’Università di Washington a St. Louis, la riorganizzazione del 1949 avviata sotto il presidente Harry S. Truman puntava a centralizzare la gestione del potere militare, promuovere la coesione tra esercito, marina e aviazione, e garantire una risposta di sicurezza nazionale unitaria e difensiva — in chiara rottura con la logica aggressiva del passato.
Questa riforma, orchestrata dal National Security Act del 1947, portò alla creazione del National Defense Establishment, che successivamente, nel 1949, fu formalmente definito Department of Defense. Contemporaneamente, vennero istituiti la CIA e il National Security Council, consolidando l’apparato di sicurezza nazionale in risposta al contesto della Guerra Fredda.
Anche se Donald Trump ha mostrato grande fiducia nella possibilità di procedere senza l’approvazione del Congresso — arrivando ad affermare: «Siamo semplicemente noi a deciderlo, e il Congresso starà al gioco se necessario» — la realtà giuridica è molto più complessa.
Il Department of Defense non è una semplice denominazione amministrativa che il Presidente può modificare con un ordine esecutivo o una decisione unilaterale. La sua esistenza e il suo stesso nome derivano infatti da un preciso percorso legislativo. Il National Security Act del 1947, approvato dal Congresso e firmato dal Presidente Harry Truman, creò il National Military Establishment; solo due anni più tardi, con un emendamento del 1949, lo stesso organismo venne ridenominato Department of Defense.
Questo significa che un eventuale ritorno al termine Department of War non potrebbe avvenire per decreto presidenziale, ma richiederebbe un nuovo atto legislativo approvato sia dalla Camera dei Rappresentanti sia dal Senato, e solo successivamente ratificato dal Presidente.
Gli esperti legali sottolineano inoltre che gli strumenti di riorganizzazione a disposizione della Casa Bianca — come la Presidential Reorganization Authority — non sarebbero sufficienti in questo caso, poiché riguardano principalmente aspetti organizzativi interni e non modifiche strutturali a leggi federali che istituiscono i dipartimenti.
In sostanza un cambio di nome del Pentagono richiederebbe un percorso legislativo complesso e vincolante, con tempi e dibattiti inevitabilmente lunghi. Un dibattito che, se portato avanti, non si limiterebbe a un mero cambio di terminologia, ma riaprirebbe anche la discussione più ampia sul ruolo globale degli Stati Uniti: potenza difensiva o nazione intenzionata a ribadire un’identità più marcatamente offensiva.
Il tema del ritorno al termine “guerra” non è nuovo nemmeno in Europa. In Italia, ad esempio, a novembre 2024 il Capo di Stato Maggiore dell’Esercito, Generale C.A. Carmine Masiello, ha sottolineato con fermezza che la missione dell’Esercito non è essere intrappolati nella burocrazia, ma prepararsi alla guerra. Ha spiegato che, sebbene in passato il termine “guerra” fosse evitato, la realtà attuale impone alle Forze Armate di confrontarsi con questo concetto senza ambiguità. Prepararsi alla guerra, ha affermato, non significa volerla, ma piuttosto aumentare le probabilità di mantenere la pace.
In linea con questa visione, Masiello ha anche proposto di restituire al corso di Stato Maggiore il nome storico di “Scuola di Guerra”, per riflettere con maggiore chiarezza la missione fondamentale alla quale si addestra l’Esercito.

Trump: rinominare il Dipartimento della Difesa in “Dipartimento della Guerra”
Fonte: https://www.washingtonpost.com/history/2025/08/26/trump-war-department-defense-rename/
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