Sara Curtis è uscita dagli Europei in vasca corta di Lublino come una vera protagonista assoluta. La 19enne piemontese, atleta del Centro Sportivo Esercito (Esercito Italiano), ha trasformato il suo primo grande appuntamento continentale “da grande” in una collezione di medaglie e record che la proiettano nell’élite internazionale.
La gara simbolo della sua rassegna è stata quella dei 50 dorso: una finale praticamente perfetta. Curtis è esplosiva in partenza, precisa nella fase subacquea, intoccabile in acqua. Chiude in 25″49, tempo che significa medaglia d’oro, record europeo e nuovo primato italiano. Alle sue spalle, staccate, la francese Analia Pigrée e l’olandese Maaike De Waard.
In vasca non mostra cedimenti, nonostante i giorni precedenti non fossero stati semplicissimi a livello fisico. Per l’Italia, questo oro ha il sapore della conferma: il settore della velocità è vivo e ha trovato una nuova leader, che porta il tricolore e il basco dell’Esercito italiano.

Il capolavoro di Sara Curtis non si limita al dorso. A Lublino ha costruito un vero e proprio “trittico” individuale sulla velocità.
Nei 100 stile libero conquista uno storico bronzo in 51″26, dopo aver già migliorato il record italiano in semifinale. Con questo crono cancella definitivamente il vecchio primato nazionale e si prende il suo spazio anche nella distanza regina dello stile libero. È un risultato pesantissimo, sia per valore tecnico sia per il significato simbolico: un’azzurra così giovane che sale sul podio continentale dei 100 stile è un segnale di grande futuro.
Nei 50 stile libero, poi, conferma tutta la sua dimensione da sprinter pura: argento in 23″41, personale abbassato e arrivo alla pari con la francese Beryl Gastaldello, dietro soltanto alla polacca Katarzyna Wasick. In poche gare, Curtis si ritrova così con un oro (e record europeo) nei 50 dorso, un argento nei 50 stile e un bronzo-record nei 100 stile.
Tutto questo porta il nome e il simbolo dell’Esercito italiano, di cui Sara è una delle punte di diamante: ogni podio, ogni record, rappresenta anche il successo del Centro Sportivo Esercito, che l’ha accolta e sostenuta nel suo percorso di crescita.

Agli Europei di Lublino, Curtis non è stata solo una fuoriclasse delle gare individuali: è diventata anche la colonna portante delle staffette azzurre. Contribuisce in modo decisivo a medaglie e risultati nelle 4×50 stile e misti, sia femminili che miste, confermandosi atleta completa, affidabile e capace di esaltarsi quando nuota per la squadra.
Nata a Savigliano nel 2006, cresciuta sotto la guida del tecnico Thomas Maggiora, Sara è passata dalle valanghe di medaglie giovanili (mondiali ed europee) al ruolo di riferimento della Nazionale maggiore, senza mai perdere la calma e il sorriso. La sua doppia identità – figlia di padre italiano e madre nigeriana – la rende anche un volto nuovo e importante per lo sport italiano, capace di rappresentare un’Italia moderna, inclusiva e vincente.
Ma c’è un elemento che lei stessa sente e sottolinea spesso: l’orgoglio di indossare la divisa dell’Esercito italiano. L’appartenenza al Centro Sportivo Esercito non è solo un logo sulla cuffia o una scritta sulla tuta, ma una parte della sua identità sportiva: disciplina, senso di squadra, spirito di servizio.
Gli Europei in vasca corta a Lublino segnano, dunque, la sua prima grande incoronazione: da promessa a campionessa affermata. Una campionessa che, da oggi, il nuoto europeo conosce bene e che il nuoto italiano – e l’Esercito – possono considerare uno dei loro simboli più luminosi per gli anni a venire.

Sara Curtis: la nuova regina del dorso è un Atleta dell’Esercito Italiano






