Una giornata di orgoglio e riconoscenza per le Forze Armate italiane e, in particolare, per la Brigata “Sassari”. Il ministro della Difesa Guido Crosetto ha visitato oggi la Caserma “Gonzaga” di Sassari, accompagnato dal Capo di Stato Maggiore della Difesa, Generale Luciano Portolano, e dal Capo di Stato Maggiore dell’Esercito, Generale di Corpo d’Armata Carmine Masiello. Ad accoglierlo, il comandante della Brigata, Generale di Brigata Andrea Fraticelli, insieme ai “sassarini” schierati per l’occasione.
La visita del ministro ha rappresentato non solo un gesto istituzionale, ma soprattutto un atto di profonda vicinanza umana e politica verso una delle unità più gloriose e simboliche dell’Esercito Italiano. La Brigata “Sassari”, fondata nel 1915 e forgiata nel sacrificio della Prima guerra mondiale, continua ancora oggi a incarnare valore, disciplina e dedizione, qualità che hanno reso il suo nome sinonimo di coraggio.
Nel suo discorso ai militari, Crosetto ha sottolineato il senso di gratitudine che anima la sua missione al vertice della Difesa:
«Sono qui per ringraziarvi. Con alcuni di voi mi sono incontrato in Libano, in un periodo difficile. Vi ho seguito giorno per giorno, come si segue una persona di famiglia. Perché è così che intendo il mio ruolo di ministro: servire chi serve la Difesa».
Parole che hanno risuonato forti nel cortile della caserma, tra le uniformi dei “Dimonios” e le note solenni dell’inno brigatista “Forti come i nuraghi”.
La giornata è proseguita con un’ampia dimostrazione delle capacità operative e addestrative della Brigata, simbolo di eccellenza militare non solo in Sardegna ma in tutto il Paese. Il ministro Crosetto, dopo aver reso omaggio alle Bandiere di guerra del 152° reggimento fanteria “Sassari” e del 45° Reparto Comando e Supporti Tattici “Reggio”, ha visitato le stazioni addestrative della Caserma “Gonzaga”, dove si è svolta una sessione di addestramento sviluppata secondo il concetto di Home Station Training.

Questo approccio innovativo integra la simulazione digitale con l’esercitazione sul terreno, consentendo di mantenere costantemente elevata la prontezza operativa e di sperimentare in sicurezza scenari complessi e realistici. Il ministro ha potuto osservare da vicino la sinergia tra tecnologia e tradizione militare, assistendo a esercitazioni che testano procedure operative, interoperabilità dei sistemi e capacità decisionale dei comandanti.
«L’efficacia di queste attività — ha sottolineato Crosetto — dimostra quanto la Difesa italiana sappia evolversi, mantenendo saldi i valori che l’hanno sempre contraddistinta. L’addestramento digitale non sostituisce l’esperienza sul campo, ma la potenzia, creando soldati più preparati, più consapevoli e più pronti ad affrontare le sfide del futuro».
Nel contesto geopolitico attuale, segnato da conflitti ibridi e nuove minacce tecnologiche, la capacità di adattamento e aggiornamento costante rappresenta una componente strategica della sicurezza nazionale. La Brigata “Sassari” si conferma, in tal senso, un laboratorio avanzato di professionalità e innovazione, capace di coniugare il rigore dell’addestramento tradizionale con la sperimentazione dei sistemi più moderni.
La visita si è conclusa con un momento di grande valore simbolico: l’esibizione della Banda musicale della Brigata “Sassari” e della Fanfara del 3° Reggimento bersaglieri, che hanno intonato “Dimonios”, l’inno che racconta in musica e parole lo spirito indomito dei “Diavoli Rossi”. Le note della celebre marcia hanno accompagnato l’abbraccio ideale tra istituzioni, territorio e Forze Armate.

«I “Sassarini” di oggi — ha ricordato Crosetto — continuano a tenere alto il nome dell’Italia e della Sardegna, rispondendo con orgoglio e responsabilità alle aspettative della Difesa e del Paese. Anche quando qualcuno non comprende o sottovaluta il vostro lavoro, voi restate fedeli al giuramento prestato. Forza Paris!».
La Brigata “Sassari”, unica grande unità dell’Esercito Italiano interamente composta da sardi, rappresenta un elemento identitario profondo per l’Isola. Il suo motto, Sa vida pro sa Patria (“La vita per la Patria”), racchiude l’essenza di un legame che va oltre la professione militare: è appartenenza, dedizione e memoria collettiva.
Dalla Grande Guerra alle missioni di pace nei Balcani, in Libano e in Afghanistan, i “Dimonios” hanno scritto pagine di eroismo e sacrificio, diventando un simbolo di coesione nazionale e di solidarietà internazionale.
La presenza del ministro Crosetto a Sassari riafferma il valore di questa eredità e il ruolo fondamentale che le Forze Armate svolgono nel garantire la sicurezza, la stabilità e la dignità dell’Italia nel mondo.
Mentre la banda suonava e le bandiere sventolavano al vento di Sardegna, la giornata si è chiusa in un clima di profondo rispetto e gratitudine. La visita non è stata soltanto una tappa istituzionale, ma un incontro autentico tra chi guida la Difesa e chi, ogni giorno, la onora con il proprio servizio.
In quelle parole — “servire chi serve la Difesa” — si racchiude il significato più alto della missione militare e del legame tra lo Stato e i suoi soldati.






