Le aspre realtà del conflitto in Ucraina hanno trasformato il paese in un campo di prova senza precedenti per i produttori di droni europei. Le linee del fronte, caratterizzate da un uso massiccio di veicoli aerei senza pilota per scopi sia letali che di ricognizione, sono diventate un laboratorio essenziale per l’innovazione e la resilienza di queste tecnologie. La presenza costante di contromisure elettroniche e sistemi anti-drone russi ha innescato una vera e propria corsa agli armamenti tecnologici, spingendo i produttori a sviluppare soluzioni sempre più avanzate e robustezza.
Per aziende come la francese Parrot e Delair, poter affermare che i loro droni e le relative attrezzature sono stati testati e provati dalle forze ucraine è diventato un potentissimo argomento di vendita. Non si tratta più solo di vendere ai dipartimenti della difesa nazionali, ma anche a forze di polizia, autorità di frontiera, servizi di soccorso e utenti civili. L’esperienza sul campo in Ucraina è un sigillo di qualità che conferisce ai prodotti un valore inestimabile sul mercato globale.

Henri Seydoux, fondatore e capo di Parrot, effettua viaggi mensili in Ucraina, definendo la situazione dal punto di vista della tecnologia dei droni “affascinante” per la sua rapidità di evoluzione. “Ogni trimestre, la situazione cambia completamente”, ha dichiarato Seydoux. Al Paris Air Show, la sua azienda ha presentato il Parrot Anafi UKR, un micro-drone di sorveglianza il cui nome richiama l’Ucraina e che è stato testato sul campo in un “ambiente molto ostile”. Questo drone è dotato di tecnologia di intelligenza artificiale per orientarsi anche quando i segnali radio e di navigazione sono interrotti. La sua resilienza e le sue caratteristiche lo rendono adatto anche per operazioni di polizia, come il monitoraggio di folle o la sorveglianza delle frontiere, e per i servizi di soccorso.
Anche Bastien Mancini, presidente e co-fondatore del produttore francese Delair, conferma l’importanza dell’esperienza ucraina. La sua azienda ha fornito alle forze ucraine 100 droni esplosivi chiamati Oskar, in collaborazione con l’appaltatore europeo della difesa KNDS, che li commercializza come “collaudati in combattimento”. Mancini sottolinea come gli utenti civili dei droni non militari di Delair siano attratti da prodotti che hanno dimostrato di “resistere al jamming, resistere alla perdita di una connessione radio”, rendendoli affidabili per usi civili come l’ispezione di cavi elettrici. Delair ha sviluppato l’Oskar in meno di un anno, riadattando un drone civile e rinforzandolo per l’Ucraina con tecnologia resistente al jamming russo.

Per l’Ucraina, la capacità di difendersi dagli sciami di droni russi e di trovare soluzioni per contrastare i sistemi di guerra elettronica è una questione di sopravvivenza. I droni piccoli che sganciano bombe o esplodono contro gli obiettivi – prodotti in massa a una frazione del costo di altri sistemi d’arma più complessi – sono diventati vitali per la resistenza ucraina. Il Ministero della Difesa ucraino ha dichiarato di voler acquistare 4,5 milioni di droni quest’anno, tutti di fabbricazione ucraina, tre volte di più rispetto all’anno precedente.
Alex Vorobei, rappresentante di vendita ucraino per Ailand Systems, una start-up ucraina che sviluppa un drone per il rilevamento di mine terrestri, ha affermato che “i droni hanno salvato l’Ucraina”. Sottolinea inoltre che i produttori che non sono coinvolti in Ucraina rischiano di rimanere indietro: “Se sei nel campo della difesa e non sei ancora in Ucraina, significa che non sei da nessuna parte”. In sintesi, l’Ucraina è diventata un banco di prova ineguagliabile per la tecnologia dei droni, un luogo dove l’innovazione è accelerata dalla necessità e dove i prodotti dimostrano la loro efficacia in condizioni estreme. Questa esperienza sul campo sta non solo ridefinendo la guerra moderna, ma sta anche aprendo nuove opportunità per l’applicazione civile di queste tecnologie collaudate.

L'Ucraina: Il Campo di Prova Definitivo per i Droni Europei - DIFESANEWS.COM - Notizie difesa, sicurezza e geopolitica






