L’Italia all’International Astronautical Congress 2025

CONDORALEXCONDORALEXSpazio2 mesi fa138 Visualizzazioni

Dal 29 settembre al 3 ottobre 2025, Sydney ospita la 76ª edizione dell’International Astronautical Congress (IAC), il più prestigioso appuntamento annuale nel mondo spaziale, organizzato dall’International Astronautical Federation (IAF). Il tema scelto per l’edizione australiana è “Sustainable Space: Resilient Earth”, un invito a inquadrare le attività spaziali all’interno di un paradigma di sostenibilità ambientale e utilità per la Terra.

Si attendono migliaia di delegati provenienti da oltre 100 Paesi, tra aziende spaziali, enti governativi, università e start-up. Oltre agli interventi tecnici, il congresso include sessioni dedicate a temi strategici e interdisciplinari: dalla giustizia spaziale all’uso dei dati satellitari per la gestione ambientale, fino al dialogo con popoli indigeni e il ruolo delle conoscenze tramandate nelle società autoctone. Il giorno 3 ottobre è riservato al Public Day, una giornata ad accesso libero con attività divulgative, dimostrazioni e incontri con astronauti.

L’International Astronautical Congress 2025: cinque giorni nello spazio globale
L’Italia all’International Astronautical Congress 2025

Tra le sessioni tematiche spicca la Space Elevator Session, prevista per il 30 settembre: un momento dedicato alla visione futuribile degli elevator spaziali, con keynote e relazioni internazionali. Il congresso include inoltre un programma vasto per accettazione di abstract tecnici: nell’edizione 2025 sono stati selezionati oltre 4.100 abstract da presentare nei vari panel scientifici.

Sydney è già una scelta ricorrente per l’IAC: l’evento è tornato in Australia dopo le edizioni ad Adelaide (2017) e Melbourne (1998). L’evento è co-organizzato da SIAA (Space Industry Association of Australia), dall’Agenzia Spaziale Australiana (Australian Space Agency) e dal governo dello Stato del New South Wales.

Il ruolo dell’Italia nello IAC 2025

L’Italia partecipa con un’ampia delegazione e uno spazio espositivo coordinato dall’Italian Trade Agency (ITA) in collaborazione con l’Agenzia Spaziale Italiana (ASI). Sul documento ufficiale “Italy at IAC 2025” si citano aziende come ARCA Dynamics, specializzata in soluzioni per Space Surveillance & Tracking (SST). Nella lista degli espositori con ITA figurano inoltre i consorzi DAC (Distretto Aerospaziale della Campania), Alpha Impulsion Italia, K3RX, Planetek Italia e altri attori del sistema spaziale italiano.

Planetek Italia è parte del gruppo D-Orbit e attivo nei servizi di osservazione della Terra, elaborazione dei dati satellitari e soluzioni geospaziali. Come “Diamond Dealer” di software geospaziali Hexagon, Planetek copre mercati civili ad alto valore aggiunto.

Tra le aziende italiane presenti a Sydney spicca Argotec, realtà torinese specializzata in microsatelliti, sistemi di alimentazione e supporto tecnologico per missioni spaziali. Al congresso, Argotec partecipa con un relatore che presenta un transponder modulare per piccoli satelliti destinato alle comunicazioni lunari e marziane, illustrando le prospettive di utilizzo di sistemi di comunicazione modulari per missioni di esplorazione sulla Luna e su Marte. L’intervento evidenzia come le soluzioni miniaturizzate possano contribuire alla sostenibilità delle missioni interplanetarie, riducendo costi e aumentando la flessibilità delle piattaforme. Argotec, che negli ultimi anni ha aperto anche una sede negli Stati Uniti, rappresenta un ponte fra il know-how europeo e le partnership transatlantiche, sottolineando il ruolo dell’Italia come attore innovativo nella nuova economia spaziale.

D-Orbit, società italiana leader nei sistemi di “space tug” o orbital transfer vehicle (OTV), offrirà ai partecipanti uno sguardo sulle sue missioni di distribuzione satelliti (ION Satellite Carrier) e trasformazione dello spazio in un ambiente più sostenibile. La presenza di D-Orbit nello spazio espositivo italiano rafforza il posizionamento dell’Italia anche nei servizi orbitali avanzati.

Un’altra azienda strategica è Avio, con sede vicino Roma, specializzata in propulsione spaziale e lanciatrici (come il Vega). Avio è attualmente prime contractor per il Vega e fornitore di motori a propellente solido anche per altri programmi europei. La sua partecipazione allo IAC consentirà di illustrare le evoluzioni tecnologiche previste nei futuri lanci europei.

L’International Astronautical Congress 2025: cinque giorni nello spazio globale
L’Italia all’International Astronautical Congress 2025

Thales Alenia Space, joint venture fra Thales e Leonardo, si inserisce come partner tecnico nei grandi programmi internazionali: ha recentemente firmato con l’ASI un contratto per sviluppare il primo modulo abitativo lunare, previsto per il 2033 nell’ambito del programma NASA Artemis. La sua presenza al congresso sarà anche l’occasione per promuovere le ambizioni italiane nel settore dell’esplorazione spaziale umana.

A livello nazionale, colpisce il progetto IRIDE, un programma di costellazioni per telerilevamento ambientale coordinato da ASI ed ESA, che coinvolge oltre 73 aziende italiane e punta a operare già entro il 2026. Molte delle imprese attive nel consorzio IRIDE saranno presenti allo IAC per stringere collaborazioni internazionali nei servizi dati e infrastrutture spaziali.

Oltre ai soggetti industriali, laboratorî universitari e centri di ricerca italiani saranno protagonisti nelle sessioni tecniche, contribuendo con paper su tematiche avanzate come monitoring ambientale, propulsione green, robotica spaziale, missioni orbitali miniaturizzate e uso dei dati da costellazioni globali.

La partecipazione italiana riflette un momento di slancio del settore spaziale nazionale: l’Italia è considerata una delle nazioni europee con una delle più forti “catene del valore” spaziali. L’evento diventa quindi palco per attrarre investitori esteri, potenziare partenariati e rafforzare la reputazione delle aziende italiane nel panorama globale.

Sfide e opportunità

Lo IAC 2025 offre all’Italia una piattaforma per presentare soluzioni spaziali utili alla Terra — applicazioni nei cambiamenti climatici, agricoltura di precisione, monitoraggio delle emergenze e infrastrutture smart. Il tema “Sustainable Space: Resilient Earth” ben si presta a valorizzare il contributo italiano nella congiunzione tra spazio e sostenibilità.

Una sfida riguarda la competizione globale: aziende statunitensi, cinesi, europee e asiatiche porteranno innovazioni in velivoli spaziali, tecnologie quantistiche, propulsione avanzata e intelligenza artificiale integrata nei sistemi orbitanti. L’Italia dovrà mostrare proposte innovative e integrabili con reti internazionali.

Un’altra opportunità è quella dell’economia spaziale circolare: recupero e gestione di detriti spaziali, servitizzazione orbitale, tecnologie di in-orbit servicing, che sono settori emergenti e in crescita — temi già esplorati da imprese come D-Orbit.

Inoltre, lo IAC è un momento ideale per attrarre investimenti privati e capitale di rischio nel settore spaziale italiano, favorendo la nascita di startup e spin-off tecnologici che possano scalare su scala internazionale.

L’International Astronautical Congress 2025: cinque giorni nello spazio globale
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Al secolo Alessandro Generotti, C.le magg. Paracadutista in congedo. Brevetto Paracadutista Militare nº 192806. 186º RGT Par. Folgore/5º BTG. Par. El Alamein/XIII Cp. Par. Condor. Fondatore e amministratore del sito web BRIGATAFOLGORE.NET e DIFESANEWS.COM. Blogger e informatico di professione

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