JET MAX: L’arma volante che rivoluziona il fronte orientale

CONDORALEXCONDORALEXIndustriaInternazionali3 mesi fa142 Visualizzazioni

Nato per rispondere alle necessità pressanti del conflitto contro la Russia, il JET MAX è il nuovo drone bombardiere pesante sviluppato dall’industria ucraina. Presentato ufficialmente durante un forum sulla difesa a Leopoli, nell’Ucraina occidentale, il JET MAX rappresenta l’ultima evoluzione nella strategia bellica di Kiev, in un contesto dove l’utilizzo dei droni è diventato centrale.

Dotato di una capacità di carico di 20 kg, il drone può essere configurato per trasportare due testate pesanti oppure otto proiettili leggeri, adattandosi a diversi tipi di missione. L’autonomia operativa è di 40 minuti di volo, con una velocità di crociera che varia dai 60 agli 80 km/h a seconda del carico. La gittata operativa si aggira sui 15 chilometri, rendendolo adatto per colpire obiettivi tattici, mezzi corazzati e strutture nemiche dietro la linea del fronte.

Non si tratta però di un semplice drone kamikaze. Secondo Steve Wright, esperto di droni nel Regno Unito, il JET MAX è “una piattaforma riutilizzabile, più sofisticata e con costi che aumentano con la capacità, ma concepita per tornare alla base dopo la missione”. In altre parole, una piattaforma multiuso, capace di evolvere sul campo grazie alla modularità e alla resistenza operativa.

Dominio notturno e resistenza alla guerra elettronica

Uno degli aspetti più rilevanti del JET MAX è la sua capacità di resistere agli attacchi di guerra elettronica, grazie a un sistema di navigazione a salto di canale. In un ambiente saturato da contromisure, jamming e intercettazioni, questa caratteristica lo rende particolarmente prezioso: il drone può mantenere il controllo anche in condizioni estreme, continuando la missione anche se sottoposto a disturbi elettromagnetici.

Gli attacchi notturni rappresentano un’altra caratteristica distintiva. Come spiegato da Herman Smetanin, ex direttore del Ministero delle Industrie Strategiche, i droni bombardieri pesanti ucraini — tra cui proprio il JET MAX — vengono spesso impiegati di notte, colpendo bunker, veicoli e gruppi di soldati con grande efficacia. Non a caso, i russi hanno soprannominato questi droni “Baba Yaga”, richiamando la figura della strega del folklore slavo, simbolo di paura e minaccia invisibile.

JET MAX: L’arma volante che rivoluziona il fronte orientale
Herman Smetanin, ex direttore del Ministero delle Industrie Strategiche.

Secondo Samuel Bendett, analista del think tank americano CSIS, l’Ucraina ha “aperto la strada” nello sviluppo dei droni bombardieri pesanti, mentre la Russia sta cercando di colmare il divario, spesso recuperando e adattando i droni ucraini abbattuti. Tuttavia, come ha sottolineato David Hambling, esperto britannico di armi, anche una singola sortita del JET MAX può infliggere “danni enormi” se utilizzato con precisione.

Droni come forza strategica: dalla difesa al deterrente

Con oltre 30.000 droni bombardieri prodotti nel solo 2024, secondo i dati del governo ucraino, è evidente che l’Ucraina ha trasformato l’uso degli UAV in una risorsa strategica a lungo termine. Non più solo strumenti tattici, ma veri moltiplicatori di forza in un conflitto che si è fatto sempre più tecnologico e asimmetrico.

Come spiegano gli esperti, il JET MAX è una diretta conseguenza del rapido ciclo di apprendimento e adattamento delle forze armate ucraine. Ogni settimana nascono nuove configurazioni, miglioramenti e strategie, mentre Kiev e Mosca si contendono il dominio dell’aria non presidiata. I droni oggi non servono solo per la ricognizione o l’attacco: vengono impiegati per intercettare altri droni, coordinare l’artiglieria, disturbare le comunicazioni nemiche e monitorare i movimenti in tempo reale.

JET MAX: L’arma volante che rivoluziona il fronte orientale
JET MAX, il nuovo drone bombardiere pesante.

In questo scenario, il JET MAX rappresenta la sintesi di un approccio ingegneristico avanzato e di un’esperienza diretta sul campo. Prodotto con componenti locali, facilmente assemblabile in meno di dieci minuti da un team di due operatori, il drone ucraino promette scalabilità industriale e adattabilità tattica.

Nonostante l’efficacia dimostrata, il JET MAX non è immune da rischi: i droni pesanti viaggiano più lentamente, sono più visibili e quindi più vulnerabili. Tuttavia, il rapporto costo-beneficio continua a giocare a favore dell’Ucraina, soprattutto in confronto ai costi ben più alti delle contromisure russe.

Il JET MAX non è solo un drone, ma una dichiarazione di intenti. Dimostra che l’Ucraina non è più solo un teatro di guerra, ma un laboratorio tecnologico di innovazione bellica. Con un settore dei droni ormai integrato nella dottrina militare nazionale, Kiev sta riscrivendo le regole dello scontro armato, spingendo anche l’Occidente a riflettere sul futuro del combattimento.

Come ha dichiarato un analista a Newsweek, si tratta di “una testimonianza del modo in cui gli ucraini hanno trasformato le nostre aspettative su come vengono combattute le battaglie oggi”. E in un mondo dove l’agilità, la creatività e la tecnologia contano più della massa, il JET MAX potrebbe rappresentare l’inizio di una nuova era nella guerra dei cieli.

JET MAX: L’arma volante che rivoluziona il fronte orientale

Fonte: https://nextgendefense.com/ukraine-jet-max-drone/

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Al secolo Alessandro Generotti, C.le magg. Paracadutista in congedo. Brevetto Paracadutista Militare nº 192806. 186º RGT Par. Folgore/5º BTG. Par. El Alamein/XIII Cp. Par. Condor. Fondatore e amministratore del sito web BRIGATAFOLGORE.NET e DIFESANEWS.COM. Blogger e informatico di professione

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