Roma, 17 ottobre 2025 – L’Italia si prepara a entrare nella nuova frontiera della difesa: il cyberspazio.
Il ministro della Difesa Guido Crosetto, intervenendo a margine del forum Comolake, ha annunciato la creazione di una forza cibernetica nazionale, destinata a proteggere il Paese dagli attacchi informatici e ad agire, se necessario, in modo autonomo nel dominio digitale.
«Dovrebbe partire una prima struttura che possa contare su 1.200-1.500 unità, in larga parte operative – ha dichiarato Crosetto – ma l’obiettivo è arrivare a un organico più ampio, pienamente autonomo, capace di agire con efficacia su tutto lo spettro della minaccia».
Gli attacchi informatici contro infrastrutture civili e militari europee si sono moltiplicati dall’inizio del conflitto in Ucraina, spesso condotti da gruppi di hacker filorussi.
Crosetto ha ricordato come «tutta l’Europa subisca costantemente incursioni digitali, senza poter sempre reagire in modo proporzionato».
La nuova struttura cyber risponde proprio a questa esigenza: passare da una postura puramente difensiva a una capacità di risposta attiva, con mezzi, uomini e regole d’ingaggio dedicate.
La mossa si inserisce anche nel quadro più ampio delineato dalla Commissione Europea, che ha inserito il cyber, l’intelligenza artificiale e la guerra elettronica tra i pilastri della futura Difesa comune, insieme alla mobilità militare, ai droni, ai missili e ai sistemi di artiglieria.

Il progetto del “cyber-esercito” poggia su basi operative già consolidate.
Dal 2020, la Difesa italiana dispone del Comando per le Operazioni in Rete (COR), struttura interforze responsabile della sicurezza dei sistemi informatici e delle operazioni nel dominio digitale.
Il COR garantisce la difesa tecnico-operativa delle reti del Ministero, gestisce incidenti e vulnerabilità, e coordina le informazioni tra i diversi teatri e le Forze Armate.
A livello di Forza Armata, l’Esercito ha inoltre costituito il 9° Reggimento Sicurezza Cibernetica “Rombo”, parte della Brigata Informazioni Tattiche, specializzato nella protezione delle reti, nella cyber intelligence e nella guerra elettronica.
Elevato recentemente a rango di reggimento, il “Rombo” rappresenta la componente più avanzata della cyber-warfare terrestre italiana.
Sul fronte dello Stato Maggiore, opera anche il VI Reparto “Informatica, Cyber e Telecomunicazioni”, con funzioni di indirizzo strategico e tecnico.
A livello nazionale, il coordinamento civile è affidato all’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale (ACN), istituita nel 2021, che collabora con la Difesa per garantire la sicurezza delle infrastrutture critiche.

L’iniziativa prevede una struttura operativa h24/365, composta da personale militare e civile, in grado di reagire in tempo reale a ogni minaccia informatica.
La componente civile sarà cruciale per attingere a competenze tecnologiche, universitarie e industriali, oggi spesso più sviluppate nel settore privato.
Il nuovo “Esercito Cyber Nazionale”, secondo fonti di CyberSecItalia e Formiche.net, dovrebbe essere inquadrato giuridicamente nel DDL Minardo, attualmente in discussione parlamentare, che definirà ruoli, responsabilità e catena di comando.
Il modello operativo seguirà la logica delle Joint Cyber Commands già attive in altri Paesi NATO, con centri di comando permanenti e capacità di deterrenza attiva.
Tra i compiti principali della nuova forza cibernetica:

Il piano prevede anche un forte investimento nella formazione specialistica, con corsi dedicati presso le scuole di formazione militare, programmi congiunti con università e centri di ricerca, e la creazione di un polo cyber nazionale.
La realizzazione del progetto dovrà affrontare alcune sfide cruciali:
Con l’avvio dell’Esercito Cyber, l’Italia punta a entrare stabilmente nel club dei Paesi dotati di una capacità cibernetica militare autonoma, affiancando alle forze tradizionali un nuovo dominio operativo.
Un passo che non riguarda solo la sicurezza digitale, ma anche la sovranità tecnologica e strategica del Paese, nel contesto di una competizione globale che si gioca sempre più dietro uno schermo.

L’Italia prepara l’Esercito Cyber: 1.500 unità per la difesa digitale nazionale






