Il colosso aerospaziale SpaceX, fondato da Elon Musk, riceverà 2 miliardi di dollari dal governo degli Stati Uniti per sviluppare una nuova costellazione di satelliti dedicata al tracciamento di missili e velivoli ad alta velocità.
Lo rivela il Wall Street Journal, citando fonti vicine alla Casa Bianca e al Congresso. Il finanziamento, approvato lo scorso luglio nell’ambito della legge fiscale e di spesa federale, era finora rimasto senza un destinatario ufficiale.
Il programma rientra nella nuova architettura di difesa statunitense denominata Golden Dome, lanciata nel 2025 dal presidente Donald Trump con l’obiettivo di creare uno scudo multilivello contro missili balistici, ipersonici, droni e altre minacce aeree avanzate.
Il sistema prevede fino a 600 satelliti in orbita bassa – parte dell’infrastruttura denominata Air Moving Target Indicator (AMTI) – in grado di monitorare in tempo reale qualsiasi oggetto in movimento nello spazio aereo terrestre.
L’intento è costruire una rete integrata di sensori, radar e intercettori, sia terrestri che spaziali, capace di individuare e neutralizzare un attacco prima che possa colpire il suolo americano.
Secondo i documenti del Congresso, il Golden Dome è stato formalmente istituito con l’Executive Order 14186 e dispone di un finanziamento iniziale stimato in 175 miliardi di dollari. Tuttavia, analisti indipendenti avvertono che il costo complessivo potrebbe superare il trilione di dollari nel lungo periodo, data la complessità tecnica e logistica del progetto.
SpaceX, che già gestisce la rete satellitare Starlink, metterà a disposizione le proprie competenze nell’ambito del lancio e della gestione di grandi costellazioni orbitali. Gli esperti ritengono che l’azienda possa essere in grado di accelerare lo sviluppo grazie alla riutilizzabilità dei razzi Falcon 9 e Starship.
La costruzione di una rete di sorveglianza orbitale per la difesa antimissile solleva numerose sfide tecnologiche e questioni di diritto internazionale.
La capacità di rilevare e intercettare missili ipersonici richiede sensori estremamente precisi e tempi di reazione di pochi secondi. Inoltre, il dispiegamento di sistemi d’arma nello spazio rischia di alimentare tensioni con altre potenze, in particolare Cina e Russia, che hanno già espresso preoccupazione per la militarizzazione dell’orbita terrestre.
Secondo Reuters, Mosca ha definito il progetto “una minaccia diretta alla stabilità strategica globale”, mentre Pechino ha avvertito che “un simile sistema potrebbe compromettere il delicato equilibrio della deterrenza nucleare”.
Il Golden Dome rappresenta una delle più grandi ambizioni tecnologiche e strategiche degli ultimi decenni per Washington.
Se da un lato promette di rafforzare la sicurezza nazionale con strumenti di nuova generazione, dall’altro apre un dibattito internazionale su costi, limiti etici e rischi di escalation spaziale.
Per SpaceX, l’accordo da 2 miliardi di dollari segna un nuovo capitolo nel connubio tra settore privato e difesa, consolidando il ruolo dell’azienda di Musk come attore centrale non solo nella conquista dello spazio, ma anche nella sicurezza globale.






