L’Esercito Italiano, e in particolare la sua forza aviolanciabile di punta — la Brigata Paracadutisti “Folgore” — si trova a un importante snodo evolutivo. Con l’introduzione del veicolo leggero e altamente mobilile Flyer 72 (Ground Mobility Vehicle) — destinato a ridefinire il concetto di inserimento rapido della fanteria — occorre un aggiornamento tattico: non più solo «arrivare», ma trasformare il movimento in azione con rapidità e disciplina, secondo il principio internazionale del “dismount before contact”, ossia scendere e combattere subito. Il veicolo non è pensato come piattaforma corazzata, ma come strumento per trasporto rapido, mobilità “aggiornata” e sorpresa operativa.

Il Flyer 72, già presente nel programma italiano con prevista consegna di circa 199 veicoli alla Folgore (programma da ~ 229,6 milioni di euro) rappresenta una svolta: veicolo leggero, trasportabile aereo o elicottero, capace di operare su terreni difficili, con modulo adattabile per ricognizione, assalto leggero, evacuazione o comando.
Per la Folgore, che tradizionalmente opera per lancio/paracadutismo e rapido inserimento in teatro, questa piattaforma offre la possibilità di ridurre i tempi di reazione, di snellire le imprese tattiche e di operare con maggiore flessibilità.
Tuttavia, proprio la leggerezza e la mobilità comportano un compromesso: rispetto ai mezzi corazzati pesanti, la protezione è ridotta. Il nuovo paradigma non è “restare nel veicolo e combattere”, ma “scendere dal veicolo e combattere rapidamente da posizione terrestre”. È una mentalità che richiede disciplina, addestramento e procedure solide.
1. Disimbarco e occupazione rapidissima di coperture
Appena il Flyer entra in zona tattica, la squadra deve avere pronte le procedure di sbarco (dismount) e occupazione di coperture naturali (vegetazione, avvallamenti, edifici minori). Il veicolo funge da “trasporto d’inserimento”, non da bivacco da combattimento. In altre parole: mobilità e subito trasformazione in fanteria. Il comandante statunitense che ha guidato la dottrina ISV afferma che “as we get into a tactical zone, that’s where you alter your movement techniques and you dismount”.
2. Integrazione ISR (ricognizione, droni, osservatori avanzati)
La sicurezza del movimento del Flyer dipende da una ricognizione preventiva di qualità: drone aereonautico/FPV, osservatori della fanteria, collegamento diretto con la squadra. La Folgore deve dotarsi o integrare assetti che permettano l’early-warning e la scansione del terreno prima dell’ingresso del veicolo. Senza questa funzione, la mobilità rapida rischia di trasformarsi in esposizione vulnerabile.

3. Addestramento “mount/dismount” sotto stress operativi
Esercitazioni realistiche devono prevedere: sbarco sotto fuoco (anche simulato), occupazione difensiva, transizione immediata da movimento a tiro, ferito tattico e esfiltrazione. Il Flyer diventa il “ramo motore” dell’azione, la squadra la punta d’azione. Il drill deve essere rapido: pochi secondi per il disimbarco, immediata occupazione di posizione.
4. Supporto di fuoco e aria/elicottero integrati
La capacità della Folgore di operare in spazi “remote” o difficili richiede anche supporto: mortai leggeri, artiglieria, attacchi elicottero/aviazione tattica. Il Flyer è una piattaforma di inserimento: la potenza di fuoco viene da altri assetti. Il coordinamento tra squadra Flyer e supporti diventa cruciale.
5. ROS (Rimontaggio Operativo e Logistica) e proiezione strategica
La Folgore mantiene la sua natura di forza aviolanciata: il Flyer deve essere integrato nelle fasi di lancio/paracadutismo o di atterraggio rapido, con procedure di rimontaggio, manutenzione “leggera” in teatro, logistica modulare. Le dottrine e le Standard Operational Procedures (SOP) devono essere aggiornate di conseguenza.
L’integrazione del Flyer non è priva di rischi. La Folgore deve custodire alcune attenzioni:

Per la Brigata Paracadutisti “Folgore”, l’introduzione del Flyer 72 rappresenta una chiara opportunità per aumentare capacità operative, mobilità e flessibilità tattica. Ma l’efficacia del mezzo dipenderà interamente dalla capacità di cambiare mentalità, addestramento e dottrina. Il veicolo leggero non è un sostituto della fanteria o un veicolo corazzato da usare come “copertura”, ma un acceleratore di inserimento rapido: la squadra esce, sbarca e combatterà da terra.
Il binomio «paracadutista + veicolo leggero» potrà esprimere un vantaggio operativo solo se accompagnato da procedure chiare, integrazione dei supporti, ricognizione efficace e formazione continua. Il compromesso mobilità vs protezione diventa sostenibile solo se la tattica è disciplinata, l’addestramento intenso e l’integrazione con altri assetti perfetta.

GMV Flyer 72: Schierarsi prima del Contatto - La sfida della Brigata Paracadutisti Folgore






