Il programma FREMM (Frégate Européenne Multi-Mission), sviluppato congiuntamente da Francia e Italia alla fine degli anni 1990, prevedeva complessivamente dieci unità ordinarie per la Marina Militare italiana:

Questa scelta rifletteva le priorità di pace e pattugliamento post‑Guerra Fredda, trascurando in parte le capacità anti‑sommergibile. Il riemergere di attività navali russe e l’incremento di sommergibili di Paesi non-NATO nel Mediterraneo portarono, però, a rivedere la dotazione: nel 2020, pur cedendo due FREMM‑GP all’Egitto, la Marina ordinò due navi “Enhanced/Hybrid” dotate dei sensori e contromisure ASW unite al calibro 127/64 LW. Queste ultime introdussero poi un nuovo Ship Management System di Fincantieri NexTech e la suite elettronica Zeus/Virgilius.

A partire dal 2023, in audizioni parlamentari e rapporti RID, emerse la necessità di 2–6 nuove fregate ASW da affiancare alle dieci FREMM esistenti. Due piste di lavoro si delinearono quasi simultaneamente:
Nel giugno 2023 si decise di passare al radar fisso Kronos Quad (GaN AESA C‑band) e, pochi mesi dopo, di adottare l’intero sistema Kronos Dual Band (C+X band) con 16 celle VLS per Aster 30 Block 1NT, integrando il CMS SADOC 4 e il sistema SAAM‑ESD++.

Con la FREMM‑EVO l’Italia consolida una classe di fregate a elevata capacità ASW e AAW, capaci di difendere il Mediterraneo e partecipare a scenari NATO avanzati, mantenendo al contempo un forte indotto industriale nazionale e un ampio margine di crescita tecnologica.
In sintesi, la FREMM Evo non è solo una nuova nave, ma un vero e proprio pilastro strategico per il futuro della Marina Militare italiana, unendo tecnologia di frontiera, autonomia operativa e un forte impulso all’industria nazionale.

FREMM Evo: la fregata che ridefinisce la Marina Militare italiana - DEFENSANEWS.COM - Noticias defensa y seguridad






