Forze speciali senza insegne avvistate in Estonia: pronta la risposta dell’Alleanza

CONDORALEXCONDORALEXGeopoliticaInternazionali1 mese fa139 Visualizzazioni

Negli ultimi mesi, il confine orientale dell’Europa è tornato al centro dell’attenzione strategica. Le tensioni tra la Federazione Russa e i Paesi membri della NATO restano elevate, mentre prosegue la guerra in Ucraina e si intensificano le attività di sorveglianza e deterrenza dell’Alleanza nei Paesi baltici. In questo contesto, anche episodi apparentemente marginali assumono valore politico e militare. L’ultimo riguarda l’avvistamento di uomini armati in uniforme anonima lungo il confine tra Estonia e Russia, interpretato come un nuovo segnale della pressione ibrida esercitata da Mosca nei confronti dell’Alleanza Atlantica.

Le autorità estoni hanno segnalato la presenza di questi uomini lungo un tratto di strada che attraversa una piccola porzione di territorio russo nel sud-est del Paese, nota come Saatse Boot: circa 800 metri di terra russa che interrompono il confine estone nella regione di Võru. Secondo l’emittente pubblica ERR, i soggetti — sette in totale — indossavano uniformi verdi prive di mostrine e imbracciavano fucili d’assalto Kalashnikov.

Le guardie di frontiera estoni, notando movimenti anomali, hanno bloccato temporaneamente la strada per garantire la sicurezza e prevenire incidenti. Il governo di Tallinn ha confermato che la situazione è sotto controllo, ma ha definito l’episodio “un segnale da non sottovalutare”.

L’Estonia, membro della NATO dal 2004, mantiene un costante coordinamento con gli alleati per la sorveglianza dei confini orientali dell’Alleanza, considerati tra i più sensibili d’Europa. L’apparizione di militari non identificati richiama inevitabilmente alla memoria la comparsa degli “omini verdi” in Crimea nel 2014, preludio all’annessione della penisola ucraina da parte della Federazione Russa.

Operazioni ibride e risposta atlantica

Secondo le analisi di intelligence occidentali, tra cui un recente rapporto del servizio segreto danese, la Russia ha incrementato le proprie attività ibride lungo i confini della NATO, combinando elementi militari, cyber e informativi. Queste operazioni, condotte “nella zona grigia” tra pace e conflitto, mirano a testare la prontezza delle difese europee evitando azioni che possano far scattare l’Articolo 5 del Trattato Atlantico, la clausola di difesa collettiva.

Le operazioni ibride comprendono attacchi informatici, disinformazione strategica, interferenze economiche e presenze militari non dichiarate. Episodi come quello di Saatse sono dunque osservati con attenzione dagli alleati, poiché possono rappresentare tentativi di pressione psicologica o sondaggi tattici.

Negli ultimi mesi, oltre all’avvistamento in Estonia, sono stati registrati sorvoli di caccia MiG-31 nelle vicinanze dello spazio aereo baltico e attacchi informatici mirati a infrastrutture civili e militari. La NATO ha risposto con un rafforzamento della sorveglianza integrata e con l’intensificazione delle missioni di pattugliamento aereo (Air Policing), che garantiscono la sicurezza dei cieli baltici in collaborazione con le forze locali.

"Omini Verdi" ai confini baltici: la NATO resta vigile sull’Estonia
Caccia MiG-31

Il Ministro degli Esteri estone ha dichiarato che “la situazione rimane stabile”, ma ha ribadito la necessità di mantenere alta la vigilanza e la cooperazione con gli alleati. L’Alleanza, attraverso il Comando di Bruxelles, ha espresso pieno sostegno a Tallinn e ha confermato la disponibilità di ulteriori misure di deterrenza, se necessario.

Il precedente della Crimea e il ruolo della NATO

Il riferimento al 2014, quando le forze speciali russe Spetnaz comparvero in Crimea senza insegne, resta inevitabile. Allora, come oggi, la strategia russa si basava sulla “negazione plausibile”, ovvero sull’uso di reparti senza simboli ufficiali per evitare il riconoscimento formale di un’azione militare.

Oggi, tuttavia, lo scenario è profondamente diverso. La NATO ha rafforzato la propria presenza in Europa orientale con gruppi tattici multinazionali dislocati in Estonia, Lettonia, Lituania e Polonia. Queste forze, costituite da contingenti di vari Paesi alleati — tra cui Stati Uniti, Regno Unito, Germania e Italia — rappresentano un fattore di deterrenza concreta e un chiaro messaggio di solidarietà.

"Omini Verdi" ai confini baltici: la NATO resta vigile sull’Estonia
Spetsnaz, Russian Special Forces

Secondo gli analisti di sicurezza europei, l’episodio di Saatse va letto come un test politico e operativo piuttosto che come una minaccia diretta. Tuttavia, evidenzia la necessità di mantenere alta la prontezza militare e la coesione politica tra gli Stati membri dell’Alleanza.

La NATO, nel suo ultimo comunicato, ha ribadito che “ogni tentativo di intimidazione ai danni dei Paesi alleati sarà contrastato con fermezza e unità”. Il principio di difesa collettiva, sancito dal Trattato di Washington, rimane il pilastro su cui si fonda la sicurezza dell’Europa e del Nord Atlantico.

In conclusione, l’avvistamento degli “omini verdi” ai confini dell’Estonia rappresenta un segnale di tensione controllata, ma anche un test di stabilità per la NATO. L’Alleanza, forte della sua presenza militare e del coordinamento politico tra i membri, continua a garantire sicurezza, trasparenza e deterrenza, elementi fondamentali per preservare la pace nel continente europeo.

"Omini Verdi" ai confini baltici: la NATO resta vigile sull’Estonia

Fonte: https://www.ilgiornale.it/news/guerra/omini-verdidi-putin-ai-confini-delleuropa-2552762.html

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Al secolo Alessandro Generotti, C.le magg. Paracadutista in congedo. Brevetto Paracadutista Militare nº 192806. 186º RGT Par. Folgore/5º BTG. Par. El Alamein/XIII Cp. Par. Condor. Fondatore e amministratore del sito web BRIGATAFOLGORE.NET e DIFESANEWS.COM. Blogger e informatico di professione

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