La Federazione Russa ha adottato una innovativa dottrina di fanteria, che privilegia l’utilizzo di droni e sistemi robotici, rispondendo alle crescenti difficoltà nel reclutamento e nell’addestramento delle truppe. L’analisi, condotta dal progetto DeepState OSINT in collaborazione con il canale Telegram “Mannerheims son”, segnala uno spostamento strategico volto a sostituire la massa umana con automazione sul campo.
Un asse portante della nuova dottrina è la diffusione di sistemi terrestri senza pilota e di droni FPV. Tali dispositivi, spesso usati in ruoli offensivi, consentono di osservare e colpire obiettivi con ridotto rischio per il personale. In passato, nel 2024, la Russia faceva ricorso a incursioni con armi leggere e soluzioni improvvisate; oggi, invece, si punta a lasciare il compito alle “macchine”.
Addio alle colonne compatte da 30–60 uomini: ora si opta per gruppi di 2–4 soldati, dispersi e autonomi. L’aumento del numero di queste piccole unità permette operazioni simultanee e difficilmente prevedibili, agevolate dalla copertura tecnologica dei droni.

Le armi di accompagnamento/appoggio stanno cedendo terreno. L’appoggio principale arriva dai droni, che agiscono da fuoco di copertura, riducendo il ricorso al corpo a corpo e a scontri ravvicinati
Le forme di manovra si evolvono: si privilegiano attacchi aggiranti, bypassando le linee difensive nemiche e puntando a infiltrazioni sulle retrovie. L’obiettivo è colpire centri comando o posizioni di mortai, come osservato nella zona di Zolotyi Kolodyaz
L’adozione di FPV drone avanzati, munizioni vaganti (loitering munitions) e mezzi terrestri automatizzati, segnala una volontà di compensare la perdita di effettivi, integrando capacità robotiche per sostenere la pressione sull’Ucraina.
Inoltre, la Russia ha istituito un ramo dedicato: le Forze dei Sistemi Senza Equipaggio (Russian Unmanned Systems Forces), finalizzate alla centralizzazione e allo sviluppo di queste tecnologie. Nata nel 2025, questa struttura ordina reparti specializzati, già impiegati in componenti operative, con ambiziosi piani di reclutamento fino a 210.000 unità entro il 2030
Un contributo ulteriore all’analisi è dato dal Ruslan Pukhov, secondo cui è iniziata l’era post‑armi‑da‑fanteria: i droni FPV, supportati da ISR (sistemi di sorveglianza e ricognizione) e contromisure elettroniche, stanno progressivamente sostituendo mitragliatrici e mortai. Si assiste allo sviluppo di squadre disperse di operatori droni, che potrebbero rendere obsolete le visibilità di fuoco tradizionali. Tuttavia, osservatori occidentali sottolineano limiti quali la vulnerabilità ai jamming e condizioni atmosferiche avverse
L’Ucraina, dal canto suo, continua a fare affidamento su difese stratificate, guerra elettronica e repliche tecniche (droni propri, reti anti-drone). Ma la crescente automazione russa modifica il ritmo e il volto delle battaglie: fronti sempre più fluidi, attacchi rapidi e difficoltà nel rilevare e neutralizzare i droni avanzati
Questa evoluzione strategica, quindi, non solo riflette necessità imposte da carenze umane, ma sancisce un passaggio verso un tipo di guerra che vede l’intelligenza meccanica influire pesantemente sul modo di combattere.

Fanteria Russa - nuova Dottrina per Droni e Robots
Fonte: https://defence-blog.com/russia-adopts-new-infantry-doctrine-amid-manpower-strain/
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