F-16 americani intercettano aerei spia russi vicino all’Alaska

I caccia F-16 statunitensi hanno intercettato aerei da ricognizione russi in prossimità dell’Alaska per due giorni di fila questa settimana, secondo quanto comunicato dal North American Aerospace Defense Command (NORAD).

In due distinti episodi, mercoledì 19 e giovedì 20 agosto, velivoli russi IL-20 da sorveglianza e ricognizione sono entrati nella zona di identificazione della difesa aerea dell’Alaska (ADIZ), spingendo il NORAD a far decollare i propri aerei da caccia.

Mercoledì, il comando ha inviato una coppia di F-16 Fighting Falcon, supportati da un KC-135 Stratotanker per il rifornimento in volo, che hanno identificato e monitorato l’aereo russo. Il giorno successivo, la risposta è stata ancora più articolata: due F-16, un KC-135 e un E-3 Sentry AWACS (Airborne Warning and Control System) sono stati schierati per intercettare e seguire l’IL-20.

NORAD ha precisato che in entrambi i casi gli aerei russi sono rimasti nello spazio aereo internazionale e non hanno violato lo spazio aereo sovrano degli Stati Uniti o del Canada.

L’ADIZ dell’Alaska, come quelle di altri Paesi, è una porzione di spazio aereo internazionale che inizia ai margini dello spazio aereo nazionale e in cui tutti i velivoli devono essere identificati per motivi di sicurezza.

Il comando ha sottolineato che la presenza russa nell’ADIZ non è considerata una minaccia diretta, trattandosi di attività regolari: l’ultima intrusione era stata registrata il 22 luglio, mentre altri voli ravvicinati erano avvenuti a febbraio (in due giorni consecutivi) e ad aprile.

Il sistema di difesa aerea del NORAD si basa su una rete stratificata di satelliti, caccia intercettori, radar terrestri e aerei, che permette di individuare e tracciare i velivoli vicini agli Stati Uniti, fornendo ai vertici militari le informazioni necessarie per adottare le contromisure del caso.