Ogni giorno, lontano dai riflettori, gli artificieri dell’Esercito Italiano lavorano per garantire la sicurezza del Paese, affrontando uno dei compiti più delicati e pericolosi: la bonifica degli ordigni esplosivi residuati bellici. È un’attività che unisce rigore tecnico, sangue freddo e spirito di servizio, e che continua a essere necessaria in un’Italia dove la memoria materiale della Seconda Guerra Mondiale riaffiora ancora dal sottosuolo.
Ogni anno vengono neutralizzati oltre duemila ordigni, un numero che racconta la vastità di un impegno costante e silenzioso. Gli artificieri del Genio Guastatori rappresentano una componente essenziale della protezione civile e militare del Paese: uomini e donne che operano in coordinamento con le Prefetture, la Protezione Civile e le Forze dell’Ordine per eliminare minacce potenzialmente devastanti.
Nei giorni scorsi, tre distinte operazioni condotte tra Veneto, Sicilia e Friuli Venezia Giulia hanno confermato l’altissimo livello di professionalità e coordinamento delle squadre specializzate dell’Esercito e della Marina Militare.
A Verona, gli artificieri dell’8° Reggimento Genio Guastatori Paracadutisti “Folgore” hanno concluso una complessa operazione di disinnesco di una bomba d’aereo da 1000 libbre, rinvenuta in un’area urbana densamente abitata. Per consentire l’intervento in sicurezza, è stato necessario evacuare circa 1.500 residenti e sospendere il traffico sull’autostrada A4 e sulla tangenziale Sud. Dopo ore di lavoro meticoloso, l’ordigno è stato disinnescato e distrutto in cava a Sommacampagna, restituendo tranquillità e sicurezza a una vasta area cittadina. L’operazione ha messo in evidenza l’efficienza delle unità specializzate nel gestire situazioni di rischio elevato in contesti complessi, dove il minimo errore può avere conseguenze gravi.
Nel frattempo, a Pantelleria, i guastatori del 4° Reggimento Genio Guastatori hanno collaborato con i palombari del Nucleo SDAI della Marina Militare per neutralizzare un’altra bomba d’aereo da 1000 libbre rinvenuta in prossimità del centro abitato. Anche in questo caso, le autorità hanno predisposto l’evacuazione di circa 1.000 persone e un’area di sicurezza con un raggio di 800 metri. L’intervento, particolarmente complesso per la posizione dell’ordigno e la natura del terreno, è stato portato a termine grazie all’utilizzo di una camera di espansione progettata per contenere eventuali onde d’urto. Una volta disattivata, la bomba è stata trasferita in mare e distrutta in sicurezza dalla Marina Militare. L’operazione ha confermato la capacità degli artificieri dell’Esercito di operare efficacemente anche in contesti isolati e con risorse logistiche limitate, mettendo sempre al primo posto la tutela della popolazione.

A Trieste, infine, nel cuore del Porto Nuovo, gli artificieri del 3° Reggimento Genio Guastatori e i palombari del Gruppo Operativo Subacquei (GOS) della Marina Militare hanno neutralizzato una bomba d’aereo da 500 libbre, rinvenuta durante i lavori di ampliamento ferroviario. Grazie a una struttura di contenimento ad alta tecnologia, l’area di evacuazione è stata ridotta a 468 metri, limitando l’impatto sull’attività portuale e sui residenti, oltre 1.000 dei quali sono stati comunque evacuati per precauzione. Dopo il disinnesco, l’ordigno è stato trasferito al largo e distrutto a una profondità di dieci metri, permettendo di ripristinare in tempi rapidi la piena operatività del porto, nodo strategico per i traffici internazionali dell’Italia nord-orientale.
Le tre operazioni, concluse nel fine settimana del 20 ottobre 2025, rappresentano un esempio emblematico dell’impegno e della competenza delle Forze Armate italiane. Gli artificieri dell’Esercito, con il loro lavoro silenzioso e preciso, non solo disinnescano bombe ma proteggono vite, infrastrutture e comunità intere, garantendo la sicurezza del territorio nazionale.

Il loro operato è la sintesi perfetta di tecnica, addestramento e senso del dovere, qualità che rendono l’Esercito Italiano una risorsa indispensabile per la sicurezza del Paese. In ogni missione si riflette la forza di un giuramento: servire l’Italia in ogni circostanza, anche quando il pericolo è invisibile e il compito non ammette errori.
Come sottolinea lo Stato Maggiore dell’Esercito, la bonifica degli ordigni “è un’attività silenziosa ma fondamentale, che garantisce la sicurezza della popolazione e la piena fruibilità del territorio”. Verona, Pantelleria e Trieste ne sono la prova concreta: tre città, tre operazioni impeccabili, un unico spirito di servizio che continua a rappresentare il cuore pulsante della missione dell’Esercito Italiano — difendere il Paese, in pace come in guerra, con coraggio, competenza e dedizione assoluta.






