Dall’esempio del Comandante alla forza del reparto: il valore della preparazione fisica

CONDORALEXCONDORALEXEsercito1 mese fa133 Visualizzazioni

Prima dell’intervento dell’ex Ministro della Difesa Elisabetta Trenta, le Forze Armate italiane avevano fondato il reclutamento e la permanenza in servizio su parametri oggettivi di efficienza fisica. Al centro di questo sistema c’era l’Indice di Massa Corporea (IMC), uno strumento scientifico che misura il rapporto tra peso e altezza e che, seppur con alcune limitazioni, rappresentava una garanzia di prontezza e salute.

Il mantenimento di un IMC entro limiti precisi – 30 per gli uomini e 28 per le donne – assicurava che ogni militare potesse affrontare con efficacia le richieste fisiche e mentali del servizio. Oggi, più che mai, quel principio conserva la sua validità: il corpo allenato non è solo un requisito funzionale, ma il riflesso della disciplina e della cura di sé.

L’evoluzione scientifica permette di andare oltre i vecchi schemi, introducendo criteri più raffinati che valutano la composizione corporea nel suo insieme. La salute, infatti, non è un numero, ma un equilibrio tra forza muscolare, resistenza, metabolismo e benessere mentale. Restare in forma significa tutelare se stessi, prevenire l’affaticamento, sostenere la concentrazione e vivere meglio.

La ricerca moderna conferma che una condizione fisica ottimale migliora la circolazione, la capacità cardiorespiratoria e il metabolismo, ma anche la chiarezza mentale e la gestione dello stress. Il corpo allenato diventa uno strumento di efficienza psicologica: il movimento regolare stimola la produzione di endorfine, riduce l’ansia e potenzia la capacità decisionale.

In un contesto come quello militare, dove lucidità e prontezza sono fondamentali, la forma fisica è un alleato imprescindibile. Essere in forma, in questo senso, significa essere pronti ad agire, a resistere, a supportare i compagni. È una condizione che unisce corpo e mente, forza e autocontrollo, e che rafforza il legame profondo tra la persona e l’Istituzione.

L’Esempio del Comandante: la forza che ispira

Ogni leader militare sa che la guida parte dall’esempio. Un comandante in piena forma fisica non trasmette solo autorità, ma fiducia. La sua energia, la postura, la resistenza sono segnali concreti di dedizione e di equilibrio.

La preparazione fisica, infatti, non riguarda solo la prestazione: è un linguaggio che comunica solidità interiore. Chi cura il proprio corpo dimostra attenzione, autocontrollo e rispetto per la missione. Una condizione fisica ottimale, sostenuta da uno stile di vita sano, favorisce calma, concentrazione e lucidità, elementi indispensabili per chi deve prendere decisioni rapide e guidare altri uomini e donne.

Allenarsi insieme, condividere la fatica e la determinazione, crea un legame autentico tra i membri di un’unità. Ogni corsa, ogni esercizio diventa un simbolo di coesione, di spirito di squadra, di appartenenza. La fatica condivisa unisce più di qualsiasi ordine, perché nasce dal desiderio di migliorare insieme.

Dall’esempio del Comandante alla forza del reparto: il valore della preparazione fisica
Modena di corsa con l’Accademia Militare – Compagnia di Allievi Ufficiali con in testa il Proprio Comandante

Gli studi più recenti confermano che l’attività fisica regolare stimola le funzioni cognitive, migliora la memoria e accresce la capacità di mantenere la calma anche sotto pressione. Un corpo efficiente sostiene la mente, e una mente allenata guida il corpo. È un ciclo virtuoso che aumenta resilienza, concentrazione e autostima.

In questo equilibrio risiede la vera forza del militare moderno: prendersi cura di sé non è vanità, ma dovere. Il corpo allenato è uno strumento di servizio, un mezzo per essere più efficaci, più lucidi, più umani.

La Via della Scienza: un modello moderno di benessere e prestazione

L’evoluzione dei metodi di valutazione consente oggi di misurare la forma fisica in modo più accurato e personalizzato. L’Indice di Massa Corporea resta una base utile, ma può essere affiancato da strumenti scientifici che analizzano la composizione corporea nel dettaglio.

Tra questi, uno dei più efficaci è l’esame bioimpedenziometrico, un test semplice e non invasivo che utilizza una lieve corrente elettrica per valutare la percentuale di massa grassa, massa magra, acqua corporea e metabolismo basale. In pochi minuti, grazie alla diversa conducibilità dei tessuti, lo strumento fornisce una “mappa interna” del corpo, rivelando il livello di idratazione, la qualità della massa muscolare e la distribuzione dei liquidi.

Dall’esempio del Comandante alla forza del reparto: il valore della preparazione fisica
Esame bioimpedenziometrico

Queste informazioni sono preziose perché consentono di monitorare lo stato di salute reale, non solo il peso apparente. L’esame bioimpedenziometrico permette di capire se un aumento di peso deriva da un miglioramento muscolare o da un eccesso di grasso, aiutando a personalizzare gli allenamenti e a ottimizzare il recupero fisico. In ambito militare, ciò significa poter gestire con precisione la preparazione atletica, prevenire l’affaticamento e mantenere standard di efficienza elevati nel tempo.

Parametri come la percentuale di massa grassa e la massa magra permettono dunque di conoscere meglio il proprio corpo e di mantenerlo efficiente. Valori di riferimento – non oltre il 22% di massa grassa per gli uomini e il 30% per le donne, con una massa magra non inferiore al 40% – definiscono un equilibrio ideale tra forza, resistenza e salute metabolica.

Monitorare questi dati periodicamente, attraverso analisi bioimpedenziometriche o test funzionali, non significa subire un controllo, ma abbracciare la consapevolezza. Conoscere se stessi è il primo passo per migliorarsi. E migliorarsi ogni giorno è l’essenza della disciplina militare.

Un corpo in salute non solo garantisce migliori prestazioni, ma favorisce anche il recupero, la qualità del sonno e la gestione emotiva. Allenarsi regolarmente significa aumentare l’ossigenazione del cervello, migliorare la memoria e mantenere stabile l’umore. È una forma di cura personale che diventa cura collettiva, perché un soldato in salute è un soldato più motivato, più concentrato, più sereno.

Promuovere la cultura della forma fisica all’interno della Difesa significa investire nel capitale umano del Paese. Significa costruire forze armate più sane, più resilienti, più pronte. Ogni programma di allenamento, ogni verifica, ogni piccolo passo verso un corpo più efficiente è un tassello di un obiettivo più grande: servire meglio, vivere meglio, crescere insieme.

La forma fisica non è un obbligo, ma un privilegio. È la possibilità di scoprire quanto il proprio corpo può essere uno strumento di energia, equilibrio e orgoglio. È il simbolo tangibile della dedizione, del coraggio e della vitalità di chi serve la Repubblica con mente lucida e cuore forte.

Dall’esempio del Comandante alla forza del reparto: il valore della preparazione fisica
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Al secolo Alessandro Generotti, C.le magg. Paracadutista in congedo. Brevetto Paracadutista Militare nº 192806. 186º RGT Par. Folgore/5º BTG. Par. El Alamein/XIII Cp. Par. Condor. Fondatore e amministratore del sito web BRIGATAFOLGORE.NET e DIFESANEWS.COM. Blogger e informatico di professione

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