Nel cuore dell’estate, al Piazzale del Centro Addestramento di Paracadutismo, si è svolta una cerimonia intrisa di emozione, orgoglio e tradizione: la consegna del basco amaranto e del brevetto di paracadutista militare a 256 Volontari in Ferma Iniziale (VFI) che hanno completato il percorso formativo previsto per l’ingresso nelle aviotruppe. Un evento che segna l’ingresso ufficiale di questi giovani nelle file della Brigata Paracadutisti “Folgore”, una delle unità più prestigiose e iconiche dell’Esercito Italiano.
Il percorso addestrativo non è stato solo un banco di prova fisico, ma anche e soprattutto un cammino di formazione interiore, che ha messo alla prova la determinazione, lo spirito di corpo e la tenacia dei partecipanti. I nuovi paracadutisti hanno superato con successo il Corso di Tecnica e Combattimento per le Aviotruppe (CTC-A), seguito dal corso palestra – fondamentale per l’abilitazione al lancio – e infine dai cinque aviolanci, necessari per il conseguimento del brevetto. Solo chi ha dimostrato preparazione, coraggio e affidabilità ha ricevuto il simbolo distintivo del paracadutista: il basco amaranto.
La cerimonia è stata impreziosita dalla presenza delle autorità civili e militari, delle associazioni combattentistiche e d’arma e, soprattutto, dei familiari dei neo-brevettati. Un momento collettivo di grande significato, che ha rinsaldato il legame tra la società civile e il mondo militare, tra le nuove generazioni e la memoria storica delle Forze Armate.
Durante il suo intervento, il Colonnello Antonio D’Agostino, Comandante del Centro Addestramento di Paracadutismo, ha sottolineato con forza la continuità dei valori che da sempre animano lo spirito dei paracadutisti della “Folgore”. Un’eredità morale che affonda le sue radici nella leggendaria scuola di Tarquinia e che si rinnova oggi grazie all’impegno di giovani volontari pronti a servire la Patria con onore.

Il basco amaranto non è solo un copricapo: è un simbolo. Porta con sé il peso della storia, il ricordo delle imprese eroiche di chi lo ha indossato prima, in scenari bellici complessi e in operazioni di pace in ogni angolo del mondo. Chi lo riceve sa di entrare a far parte di una comunità forgiata nel sacrificio e nell’eccellenza, legata da un codice etico condiviso e da un profondo senso di appartenenza.
Proprio in quest’ottica, la cerimonia ha rappresentato anche un passaggio del testimone ideale tra le generazioni. La presenza delle associazioni combattentistiche ha fatto da ponte tra il passato e il presente, offrendo ai nuovi paracadutisti l’esempio tangibile di chi ha già vissuto il cammino che ora si apre davanti a loro. In questo dialogo tra memoria e futuro si riflette tutta la ricchezza del patrimonio valoriale della “Folgore”.
Accanto alla consegna del basco ai VFI, la cerimonia ha visto anche un altro momento importante: il conferimento della qualifica di “esploratore paracadutista” a personale già effettivo nei reparti della Brigata, che ha portato a termine con successo un impegnativo corso di formazione avanzata. Si tratta di una qualifica che identifica soldati altamente specializzati, capaci di operare in contesti ad alto rischio e in missioni di ricognizione e acquisizione obiettivi in profondità.
Questa doppia dimensione – da un lato l’ingresso dei nuovi paracadutisti, dall’altro il perfezionamento degli operatori esperti – racconta l’evoluzione continua della Brigata “Folgore”, sempre più orientata a un’elevata prontezza operativa e alla capacità di affrontare scenari complessi. L’addestramento, infatti, non si esaurisce con il primo brevetto, ma rappresenta solo l’inizio di un processo continuo di crescita professionale e umana.
In un mondo sempre più instabile, dove le crisi internazionali richiedono rapidità d’azione, competenza e capacità di adattamento, la “Folgore” si conferma un punto di riferimento per l’Esercito Italiano. La cerimonia del 14 agosto 2025 ne è stata una testimonianza concreta: non solo un rito di passaggio, ma l’affermazione visibile di una comunità militare solida, coerente, fondata su valori senza tempo come disciplina, dedizione, spirito di sacrificio.

Il basco amaranto ricevuto da questi 256 giovani rappresenta molto più di un traguardo: è una promessa, una responsabilità e un impegno verso la Nazione. In un’epoca in cui il concetto di servizio spesso si confonde o si diluisce, i nuovi paracadutisti della “Folgore” ricordano a tutti noi che esistono ancora luoghi dove l’onore, il dovere e la lealtà sono parole vive. E che dietro ogni basco c’è una storia personale di coraggio, sogni e sacrifici.

Dal cielo con onore: i nuovi paracadutisti della Folgore ricevono il basco - DEFENSANEWS.COM - Noticias defensa y seguridad






