Con il ReArm Europe Plan e l’aumento dei bilanci nazionali, l’Europa entra nella fase più concreta del proprio riarmo. Resta però una questione dirimente: chi coordinerà flussi di spesa, priorità operative e allineamento industriale per evitare duplicazioni e garantire interoperabilità? Sul tavolo tre opzioni principali — UE, NATO/SHAPE, EUCOM — ciascuna con punti di forza e limiti.
Punti di forza. Bruxelles può muovere finanza, regolazione e politiche industriali: incentivi comuni, standard di procurement, sostegno alle filiere critiche, riduzione della frammentazione e maggiore massa critica per la produzione. Ha inoltre una legittimazione politica diretta, utile per la trasparenza della spesa.
Criticità. L’UE non è un’alleanza militare e nel breve periodo fatica a incidere su dottrina, comando e controllo, prontezza. I processi decisionali a 27 possono rallentare priorità urgenti; copertura parziale dei partner non UE.
Punti di forza. SHAPE (Allied Command Operations) presidia la dimensione operativa: definisce target di capacità, standard comuni, esercitazioni, C2, logistica, garantendo l’interoperabilità tra alleati. Ha credibilità tecnica e una cultura di pianificazione militare già rodata.
Criticità. Limitata influenza diretta su finanza pubblica, appalti e filiere industriali; necessita di mandati e risorse addizionali per ampliare il ruolo. Il perimetro è quello NATO, non automaticamente esteso a partner non alleati.
Punti di forza. U.S. European Command mantiene un contatto continuo e “sul terreno” con le forze europee tramite programmi di security cooperation e può fungere da cerniera informale verso l’industria (processi FMS), facilitando l’allineamento degli acquisti con i target NATO. Copre tutta l’Europa, inclusi non-UE e non-NATO.
Criticità. Dipendenza politica e di bilancio dagli Stati Uniti; rischio di sensibilità in alcune capitali che puntano a maggiore autonomia. Soluzione verosimilmente transitoria, utile a sbloccare colli di bottiglia ma non sostitutiva di un’architettura europea stabile.
Non esiste un coordinatore perfetto per tutte le dimensioni del riarmo. Un mix realistico vede l’UE come motore finanziario-industriale, NATO/SHAPE come garante operativo dell’interoperabilità, ed eventualmente EUCOM come facilitatore temporaneo per accelerare nel breve. La scelta — e la sequenza — determineranno se l’attuale ondata di spesa si tradurrà in capacità credibili o in un nuovo ciclo di frammentazione.






