La JARI-USV-A “Orca”, sviluppata dalla China State Shipbuilding Corporation (CSSC), rappresenta una delle innovazioni più significative nel panorama navale cinese. È una nave da combattimento di superficie senza equipaggio, progettata come trimarano con profilo stealth, capace di operare sia in difesa costiera sia in missioni oceaniche a lungo raggio. Con i suoi 58 metri di lunghezza, 23 di larghezza e una velocità massima di 40 nodi, l’Orca offre un’autonomia superiore alle 4.000 miglia nautiche, il che la rende ideale per operare come “picket ship” avanzata, a centinaia di chilometri dalle unità principali.
L’architettura a tre scafi garantisce ottima resistenza al moto ondoso e stabilità, mentre la costruzione a bassa osservabilità riduce la sua rilevabilità radar. Questo la rende una piattaforma discreta e resiliente, in grado di avvicinarsi alle difese avversarie senza essere facilmente individuata.
L’Orca integra tecnologie di alto livello, alcune delle quali riprese dalle unità maggiori della Marina cinese, come i cacciatorpediniere Type 055. La nave è equipaggiata con un Vertical Launch System (VLS) a quattro celle da 850 mm, identificato come HT-1 universale, compatibile con lanci a caldo e a freddo secondo gli standard navali cinesi. La struttura prevede anche la possibilità di ampliare la capacità con lanciatori aggiuntivi, come l’H/AKJ16 da 650 mm, a seconda delle necessità operative o di esportazione.
Sul fronte sensoristico, spicca un radar AESA combinato S-band + X-band con antenne conformali, che assicura comunicazioni sicure, capacità di guerra elettronica e funzioni di data link. A completare l’equipaggiamento ci sono sensori elettro-ottici e a infrarossi, per una consapevolezza situazionale a 360 gradi. La poppa è dotata di una piattaforma per il decollo e l’atterraggio di elicotteri senza pilota, che estendono le capacità di sorveglianza e di attacco. Inoltre, la presenza di un’apertura a poppa consente l’installazione di sonar trainati, sia attivi sia passivi, ampliando così le possibilità in funzione antisommergibile.

Gli analisti internazionali hanno paragonato l’Orca a programmi occidentali simili. Per dimensioni e ruolo ricorda da lontano la classe statunitense Independence LCS, lunga oltre 120 metri, che condivide la configurazione trimarano e la vocazione multi-missione. Naturalmente, l’Orca è più piccola e interamente autonoma, ma il principio della modularità e la capacità di impiego in compiti diversificati sono comuni. Altra pietra di paragone è l’RV Triton britannico, trimarano sperimentale che negli anni passati ha validato la formula a tre scafi e le sue potenzialità in termini di stabilità e furtività.
Rispetto a queste piattaforme, la peculiarità dell’Orca è la totale assenza di equipaggio, che la rende ideale per missioni ad alto rischio in aree contese. È il segno che la Cina non solo vuole rafforzare la propria Marina, ma intende anche aprirsi a mercati esteri, in particolare nel Medio Oriente, proponendo un concetto navale in cui mezzi robotici e unità tradizionali operano in stretta sinergia.
In definitiva, la JARI-USV-A non è soltanto un prototipo futuristico: è la prova tangibile che Pechino sta accelerando sulla strada della guerra navale autonoma, mirando a trasformare le flotte in reti di piattaforme interconnesse, capaci di moltiplicare la forza complessiva e di ridefinire le strategie marittime globali.






