La recente decisione del Segretario alla Difesa statunitense, Pete Hegseth, ha riacceso l’attenzione sul ruolo delle donne nelle forze armate. La ridenominazione del Dipartimento della Difesa in “Dipartimento della Guerra”, stabilita con un ordine esecutivo dell’amministrazione Trump, ha segnato un cambio di impostazione lessicale e simbolica. In questo contesto si colloca la chiusura del Comitato consultivo sulle donne nei servizi (DACOWITS), un organismo fondato nel 1951 e considerato tra i più antichi del dipartimento.
Il DACOWITS ha presentato nel corso della sua attività oltre 1.100 raccomandazioni, di cui il 94% è stato almeno parzialmente adottato. Tra i suoi contributi vi sono modifiche legislative e politiche che hanno favorito la partecipazione delle donne nella vita militare. Secondo il portavoce del Pentagono, la decisione di sciogliere il comitato risponde alla volontà di superare un approccio ritenuto divisivo e di concentrarsi sulla prontezza al combattimento.
Il Segretario alla Difesa statunitense, Pete Hegseth, ex volto televisivo, ha più volte richiamato l’esigenza di ridefinire l’“etica guerriera” delle forze armate, sottolineando la necessità di un modello basato su criteri uniformi e standard condivisi.
Accanto alla chiusura del DACOWITS, è stata istituita una Task Force con l’obiettivo di “ripristinare la forza combattente americana”. Tra le misure adottate figura la revisione delle politiche di Diversity, Equity, and Inclusion (DEI). Le nuove direttive prevedono che il Pentagono non tenga più conto di sesso, razza o etnia nelle promozioni, nei comandi e negli incarichi speciali, al fine di garantire standard neutrali e uniformi.

Sono state introdotte anche nuove disposizioni relative al personale transgender: l’arruolamento non sarà consentito e l’assistenza sanitaria di transizione per chi è già in servizio è stata sospesa. Secondo i sostenitori di questa linea, tali provvedimenti rispondono all’obiettivo di ridurre i costi e semplificare la gestione operativa.
Un’altra novità riguarda le esenzioni dalla rasatura, che colpiscono in modo particolare gli uomini neri. D’ora in avanti tali esenzioni non potranno superare un anno e dovranno essere accompagnate da un piano di trattamento medico. Anche in questo caso, l’intento dichiarato è di rafforzare l’uniformità e la disciplina all’interno delle forze armate.
Uno degli aspetti più dibattuti riguarda il ruolo delle donne nei combattimenti. In alcune interviste, il Segretario alla Difesa statunitense, Pete Hegseth ha osservato che la presenza femminile in prima linea non avrebbe reso le forze armate più efficaci o più letali, ma avrebbe introdotto elementi di complessità. Ha chiarito di rispettare il contributo delle donne nelle forze armate, specificando che le sue osservazioni si riferiscono a situazioni in cui sarebbero stati abbassati gli standard di selezione per consentirne l’accesso a ruoli di combattimento.
Un altro elemento che ha alimentato il dibattito pubblico riguarda la condivisione da parte del Segretario alla Difesa di un contenuto del pastore Doug Wilson, noto per le sue posizioni di nazionalismo cristiano. Nel video, Wilson sosteneva che alle donne non dovrebbe essere concesso il diritto di voto. Il Segretario Hegseth ha accompagnato il post con la frase “Tutto Cristo per tutta la vita”, sottolineando la sua vicinanza al pensiero religioso del pastore.

Queste prese di posizione hanno suscitato un confronto negli Stati Uniti sul rapporto tra ideologia, società e forze armate. Alcuni osservatori sottolineano che le scelte del Segretario Hegseth rappresentano un ritorno a modelli tradizionali di organizzazione militare, mentre altri evidenziano i rischi di una riduzione della rappresentanza e della pluralità.
In conclusione, la linea adottata dal Segretario alla Difesa si inserisce in un contesto di ridefinizione della politica militare statunitense. Essa pone interrogativi sulla capacità delle forze armate di conciliare standard operativi e inclusione sociale, aprendo un dibattito che va oltre la sfera militare e tocca l’identità stessa delle istituzioni americane.






