Nel cuore del Mediterraneo orientale, al largo delle acque dell’Egeo, gli allievi della 1ª classe dell’Accademia Navale di Livorno hanno dato vita al loro corso, battezzandolo con un nome antico: KYDOIMOS. In greco, la lingua di Omero, il termine significa “fragore della battaglia”. Non un caos indistinto, ma una forza primordiale che unisce, che si trasforma in canto del coraggio e della compattezza del gruppo.
Il battesimo è avvenuto il 25 agosto 2025 a bordo della nave d’assalto anfibio multiruolo Trieste, la più grande unità della flotta italiana, mentre la nave era in navigazione verso sud dopo il mar Egeo. La stessa unità che, pochi mesi prima, aveva ospitato il giuramento degli allievi alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, conferendo un’aura di solennità e continuità al percorso formativo.
Il nome scelto non è soltanto simbolico: lega la classe alla tappa di Souda, a Creta, crocevia di miti e leggende del Mediterraneo, e rinnova, a cinquant’anni di distanza, il filo che unisce il presente al passato, con il Corso Eleutheros. A completare il quadro identitario, il motto prescelto: “Ex fragore fulgor”, ovvero “dal fragore lo splendore”. Un richiamo al bagliore che guidava i marinai nell’oscurità, ma anche un omaggio al motto della stessa Trieste: “Fulge super mare”, “risplende sul mare”.
Il percorso che ha portato al battesimo del corso KYDOIMOS non è stato un anno ordinario, ma una sequenza di esperienze che hanno unito tradizione e modernità.
Gli allievi hanno vissuto il Giuramento solenne a bordo del Trieste nel dicembre 2024, primo grande passo della loro carriera militare. Poi la Campagna d’Istruzione primaverile sulla nave scuola Amerigo Vespucci, ancora impegnata nel suo giro del mondo avviato nel 2023. Sul Vespucci, i cadetti hanno toccato con mano la tradizione marinaresca fatta di vele, alberi e disciplina antica, vivendo giornate scandite dal ritmo del vento e del mare.
In estate, invece, il loro percorso li ha riportati a bordo del Trieste, dove hanno incontrato la dimensione della tecnologia più avanzata. Qui hanno potuto sperimentare come le regole di base della marineria restino immutate, anche quando ci si muove tra ponti di volo, elicotteri e sistemi d’avanguardia. La divisione della campagna in due momenti distinti – tra Vespucci e Trieste – ha dato loro la possibilità di formarsi in maniera completa: tradizione e innovazione fuse in un’unica esperienza.

Particolarmente intenso è stato il momento in cui gli allievi, dopo lunghe ore di confronto nei locali del Trieste, hanno scelto il nome, il motto e cucito materialmente la bandiera del corso. L’uscita all’aperto, seguita da un urlo liberatorio e da una corsa sul lungo ponte sgombro da velivoli, ha suggellato un rito collettivo che resterà inciso nella loro memoria.
Ad assistere, il comandante del Trieste, capitano di vascello Francesco Marzi, già comandante del corso Ateires nel 2016, e il capitano di corvetta Simone Ceccolini, ex corso Sirius (2009-2014) e attuale comandante della classe Kydoimos. Figure che hanno testimoniato con orgoglio e partecipazione l’emozione dei giovani cadetti.
Come ogni corso dell’Accademia, anche il KYDOIMOS porta con sé un colore distintivo: il verde. La tradizione dell’istituto vuole infatti che i corsi si alternino ciclicamente tra quattro colori – blu, verde, grigio e amaranto – creando un senso di appartenenza che travalica le generazioni. Così, i cadetti di oggi si sentono legati spiritualmente a tutti coloro che, in passato, hanno condiviso lo stesso colore, mentre la rivalità goliardica con gli altri corsi rafforza lo spirito di corpo e la coesione interna.
La bandiera del corso raffigura Kydoimos come un guerriero greco, con elmo grigio e criniera amaranto, due colori che richiamano altri corsi dell’Accademia. Sullo sfondo spiccano le Colonne d’Ercole, simbolo del passaggio attraverso lo stretto di Gibilterra, compiuto due volte dagli allievi durante la campagna sul Trieste. È un’immagine che racchiude il senso del viaggio, del superamento dei limiti e dell’apertura a nuovi orizzonti.

Il nome, il motto e i simboli scelti non sono solo segni esteriori, ma veri e propri pilastri identitari che accompagneranno i giovani ufficiali per tutta la loro carriera. “Ex fragore fulgor” non è soltanto un motto, ma un programma di vita: trasformare le sfide e le difficoltà in splendore, fare della forza collettiva la propria guida, trovare nel fragore della battaglia non dispersione ma coesione.
La nascita del corso KYDOIMOS rappresenta quindi molto più di un atto formale. È la conferma della capacità dell’Accademia Navale di rinnovarsi mantenendo salde le proprie radici, di coniugare tradizione e modernità, di formare non solo professionisti del mare ma uomini e donne capaci di interpretare il futuro.
Buon vento agli allievi del corso KYDOIMOS: che il fragore del loro inizio diventi splendore per la Marina Militare e per l’Italia!

Nasce il corso KYDOIMOS: la nuova voce dell’Accademia Navale
Fonte: https://www.marina.difesa.it/media-cultura/Notiziario-online/Pagine/20250901-corso-kydoimos.aspx
Scarica PDF





