La Germania si prepara a compiere un passo decisivo sul terreno della difesa nazionale. Dopo settimane di dibattiti e tensioni politiche, il governo federale è pronto ad approvare la riforma del servizio militare proposta dal ministro della Difesa Boris Pistorius. La decisione dovrebbe arrivare già domani, 28 agosto, e segna una svolta importante in un Paese che da oltre un decennio aveva abbandonato l’idea della leva obbligatoria.
Il nuovo piano non introduce, almeno per ora, un ritorno immediato alla coscrizione forzata. La riforma si fonda su un sistema di servizio volontario, incentivato con opportunità formative e sostegni economici per i giovani che sceglieranno di arruolarsi.
Allo stesso tempo, è stata inserita una clausola di salvaguardia: se le reclute non fossero sufficienti a garantire la piena operatività del Bundeswehr, il governo avrà la possibilità di reintrodurre la leva obbligatoria. Un compromesso che riflette la volontà di rafforzare la difesa senza aprire subito un conflitto sociale.
La riforma nasce in un contesto internazionale segnato dalle tensioni con la Russia e dalla guerra in Ucraina. Berlino ha deciso di incrementare sensibilmente la spesa militare, con l’obiettivo dichiarato di trasformare la Bundeswehr nella forza armata più potente d’Europa entro i prossimi dieci anni.
Secondo i piani del governo, entro il 2035 si punta a raggiungere 260.000 militari attivi e 200.000 riservisti, quasi il doppio rispetto agli effettivi attuali.
Sul piano interno, la coalizione di governo resta divisa.
Anche il mondo imprenditoriale lancia l’allarme: un ritorno alla coscrizione potrebbe aggravare la carenza di manodopera che già colpisce diversi settori dell’economia tedesca.
Dal 2026, tutti i diciottenni maschi riceveranno un questionario informativo sul servizio militare. Dal 2028 scatteranno anche i controlli sanitari di idoneità, così da avere una base pronta per un’eventuale riattivazione della leva.
Nel frattempo, partirà un servizio volontario di sei mesi, con l’obiettivo di coinvolgere circa 40.000 giovani all’anno.
La Germania sceglie dunque una strada che combina cautela e ambizione: rafforzare il proprio esercito, dimostrare affidabilità all’interno della NATO, ma senza imporre subito un obbligo che rischierebbe di spaccare l’opinione pubblica.
La decisione attesa domani potrebbe segnare l’inizio di una nuova stagione per la difesa tedesca, e rilanciare il dibattito sulla leva obbligatoria non solo a Berlino, ma in tutta Europa.

Germania: il governo pronto ad approvare la riforma del servizio militare






