TRIESTE – Un malore improvviso ha stroncato la vita di Massimo Bellini, 59 anni, noto paracadutista triestino, durante un’escursione in montagna. La tragedia è avvenuta oggi, domenica 24 agosto, sul monte Zermula, in Carnia, mentre l’uomo si trovava in compagnia della moglie.
Massimo Bellini era una figura molto conosciuta e rispettata. Di professione autista per la Trieste Trasporti, era stato caporale maggiore degli alpini paracadutisti ed era socio da oltre quarant’anni dell’ANPDI (Associazione Nazionale Paracadutisti d’Italia) di Trieste. Istruttore di paracadutismo dal 1988, era considerato un punto di riferimento per la sua sezione.

La coppia stava rientrando dopo aver percorso il sentiero attrezzato “Las Calas”. Intorno alle 12:30, non lontano dal Cason dal Nelut, Bellini si è accasciato a terra. La moglie ha subito chiamato i soccorsi.
Sul posto sono intervenuti rapidamente l’elisoccorso regionale e le squadre del Soccorso Alpino. Altri escursionisti di passaggio hanno provato a rianimarlo seguendo le istruzioni telefoniche della Sores, ma ogni tentativo è stato vano. Anche il medico giunto con il secondo elicottero non ha potuto fare altro che constatare il decesso.
Dopo l’autorizzazione del magistrato, il corpo è stato recuperato e l’intervento si è concluso intorno alle 15:00. La scomparsa di Massimo Bellini lascia un grande vuoto nella sua comunità e tra i suoi compagni paracadutisti.

Malore fatale in Carnia: addio al paracadutista triestino Massimo Bellini






