Stupro a Tor Tre Teste, i Carabinieri arrestano un 26enne gambiano: “Ero drogato”

Un 26enne gambiano con permesso di soggiorno è stato arrestato dai carabinieri per la brutale violenza sessuale avvenuta domenica scorsa a Tor Tre Teste. L’uomo, fermato alla stazione Termini, avrebbe tentato la fuga dopo aver rapinato il cellulare della vittima, una donna di 60 anni. Di fronte ai militari dell’Arma, avrebbe confessato: “Ero drogato“.

L’aggressione si è consumata all’alba, intorno alle 6 del mattino, mentre la vittima portava a spasso il suo cane nel parco di via Francesco Tovaglieri. L’aggressore, descritto come un giovane di carnagione scura, ha avvicinato la donna, le ha strappato il telefono impedendole di chiedere aiuto e l’ha violentata. “Un incubo durato dieci minuti”, ha raccontato la 60enne, ancora sotto shock, che dopo la violenza è tornata a casa e ha dato l’allarme con l’aiuto del figlio e di una vicina.

La fuga e le indagini dei Carabinieri

Subito dopo l’aggressione, il 26enne è fuggito con il cellulare della vittima. I carabinieri hanno avviato una serrata caccia all’uomo, concentrando le indagini nella zona della stazione Termini. Grazie alla minuziosa descrizione fornita dalla vittima e ai successivi accertamenti, i militari hanno setacciato l’area per due giorni, individuando e bloccando il sospettato proprio nei pressi dello scalo ferroviario. Il cellulare della donna, spento per non essere rintracciato, è stato rinvenuto in possesso dell’aggressore.

Si è scoperto che il 26enne, entrato in Italia nel 2016, aveva inizialmente visto respinta la sua richiesta di protezione internazionale, ma una successiva revisione del caso gli ha permesso di ottenere un permesso di soggiorno nel 2024. Prima di dirigersi verso Termini, l’uomo aveva fatto tappa al Quarticciolo, forse nel tentativo di vendere il telefono rubato. Al momento dell’arresto, ha cercato di giustificare il suo gesto con l’assunzione di stupefacenti, una dichiarazione ora al vaglio degli inquirenti che stanno valutando anche la sua posizione legale e la possibilità di ulteriori reati. La donna, visitata in ospedale, sta ricevendo il supporto psicologico necessario per superare il trauma.