Il Guerriero Illuminato: ragione, pensiero critico e le Forze Speciali

CONDORALEXCONDORALEXInterforzeInternazionali3 mesi fa158 Visualizzazioni

In un’epoca segnata da conflitti ibridi, minacce nella «zona grigia» e scenari in cui politica e violenza si intrecciano, il soldato delle Forze Speciali non può limitarsi a essere soltanto un operatore bellico. Come argomenta David Maxwell in un saggio pubblicato su Small Wars Journal, il moderno operatore deve diventare un Guerriero Illuminato: un professionista che coniuga abilità tattiche, profondità strategica e rigore morale. Richiamando l’eredità dell’Illuminismo — da Locke a Kant fino ad autori moderni come Camus — Maxwell sostiene che i valori della ragione, del pensiero critico e della dignità umana non sono dottrine astratte, ma strumenti pratici e indispensabili nelle operazioni di guerra irregolare, non convenzionale e politica (David Maxwell, Small Wars Journal).

L’Illuminismo e l’etica del guerriero

L’Illuminismo, l’«Età della Ragione», esaltava la capacità dell’individuo di pensare autonomamente. Kant definiva l’Illuminismo come «l’uscita dell’uomo dallo stato di minorità che egli deve imputare a se stesso», invitando a usare la propria ragione senza la guida di altri. Per l’operatore delle Forze Speciali questa autonomia intellettuale è cruciale: spesso si opera con informazioni incomplete, in ambienti ostili e con implicazioni politiche delicate. Maxwell, con la sua esperienza sul campo descritta su Small Wars Journal, sottolinea come la capacità di giudizio, la lucidità morale e la disponibilità a mettere in discussione assunti consolidati diventino qualità tattiche, non mere virtù filosofiche.

Il Guerriero Illuminato: ragione, pensiero critico e le Forze Speciali
Il Guerriero Illuminato: ragione, pensiero critico e le Forze Speciali

John Locke offre una cornice valutativa per l’impegno delle Forze Speciali a sostegno di movimenti di resistenza: il diritto all’autodeterminazione e la legittimità di opporsi a governi che violano il contratto sociale. Nel saggio comparato pubblicato da Maxwell su Small Wars Journal, questa idea viene collegata direttamente al motto De Oppresso Liber: il supporto a forze locali in lotta per la libertà può trovare giustificazione morale nella filosofia politica classica, purché l’intervento rispetti la volontà e la legittimità delle comunità coinvolte.

Kant, con il suo imperativo categorico — trattare ogni individuo come fine e mai come mezzo — impone un vincolo etico alle azioni militari. Maxwell insiste (come già evidenziato nel suo pezzo su Small Wars Journal) che anche in operazioni clandestine o cinetiche, comandanti e operatori devono valutare attentamente l’impatto umano delle loro scelte, evitando di strumentalizzare comunità o singoli per fini esclusivamente tattici. L’etica kantiana ricorda che l’efficacia non può annullare la dignità.

Pensiero critico nello spazio irregolare

La guerra irregolare è essenzialmente umana: si gioca su narrazioni, legittimità politica e percezioni culturali. Qui il pensiero critico è arma strategica. Come osservava T.E. Lawrence, l’irregolarità è più intellettuale che fisica. Maxwell, nella sua analisi su Small Wars Journal, richiama Thomas Kuhn per spiegare l’importanza di riconoscere quando un paradigma operativo è superato: le Forze Speciali devono saper abbandonare modelli obsoleti, adattare pratiche e concepire soluzioni su misura per contesti specifici, riconoscendo l’incommensurabilità di opzioni apparentemente equivalenti (sovranità statale vs. diritti umani universali).

La tradizione della ius ad bellum e della ius in bello (Cicerone, Agostino) si integra con i principi illuministi per forgiare il «professionista silenzioso» delle Forze Speciali: prudente, giusto, coraggioso e temperato. La ragione dirige l’azione verso fini politici chiari e legittimi: la violenza è giustificata solo quando è l’ultima risorsa e mira a ristabilire pace e giustizia. Maxwell sottolinea, nel suo contributo su Small Wars Journal, che questo orientamento evita derive strumentali in cui le operazioni diventano finalità autonome e preserva il discrimine fondamentale tra combattenti e civili.

Il Guerriero Illuminato: ragione, pensiero critico e le Forze Speciali
Il Guerriero Illuminato: ragione, pensiero critico e le Forze Speciali

Critica postmoderna e resilienza illuminista

Le critiche postmoderne, che problematizzano le grandi narrazioni e le verità universali, non rendono obsoleto l’Illuminismo; al contrario, lo costringono a diventare più robusto. Maxwell osserva su Small Wars Journal che il confronto con posizioni relativiste stimola riflessione e argomentazione migliore: tutto ciò che sopravvive a una critica serrata acquisisce maggiore legittimità. Camus, pur riconoscendo l’assurdo, individua nella ribellione l’affermazione della dignità umana — principio che risuona con l’impegno di De Oppresso Liber: sostenere la libertà dei popoli senza imporre modelli estranei.

Le competizioni future saranno tanto cognitive quanto cinetiche. Guerra dell’informazione, campagne d’influenza e competizioni ideologiche si combattono con narrazioni argomentate e capacità analitiche. Pertanto la formazione delle Forze Speciali deve integrare studi filosofici, storia, etica pubblica e teoria politica con l’addestramento tecnico. Maxwell propone, nelle sue riflessioni raccolte su Small Wars Journal, l’idea di un moderno De Officiis — un codice di doveri che unisca Locke, Kant, Camus e una prudente concezione conservatrice — per fornire una bussola morale e intellettuale agli operatori, consentendo loro di discernere ciò che si deve fare da ciò che si può fare.

Conclusione: ragione, libertà e la vocazione del guerriero

Il Guerriero Illuminato non è un ossimoro: è l’ideale operativo per chi affronta conflitti complessi e sfumati. Come David Maxwell argomenta su Small Wars Journal, in un mondo dove la forza bruta raramente produce stabilità duratura, la ragione, il pensiero critico, il rispetto della dignità umana e una solida formazione etica sono le leve che trasformano un operatore militare in un agente di pace legittimo. Le Forze Speciali che investono nell’intelletto e nell’etica non limitano la loro efficacia; la moltiplicano. Così il soldato del futuro potrà essere non soltanto il protettore del mondo libero, ma anche la testimonianza vivente dei suoi più alti valori — un punto ripetuto e ribadito dallo stesso Maxwell nel suo contributo pubblicato su Small Wars Journal.

Il Futuro delle Forze Speciali: Le Priorità - DIFESANEWS.COM - Notizie difesa, sicurezza e geopolitica

Fonte: https://smallwarsjournal.com/2025/08/18/enlightened-warrior-special-forces/

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Al secolo Alessandro Generotti, C.le magg. Paracadutista in congedo. Brevetto Paracadutista Militare nº 192806. 186º RGT Par. Folgore/5º BTG. Par. El Alamein/XIII Cp. Par. Condor. Fondatore e amministratore del sito web BRIGATAFOLGORE.NET e DIFESANEWS.COM. Blogger e informatico di professione

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