Tra un semplice gioco da tavolo e le complesse dinamiche decisionali che caratterizzano lo Stato Maggiore di una forza armata o un gabinetto di crisi governativo sembra esserci un abisso. Tuttavia, l’evento organizzato dal Centro Alti Studi per la Difesa (Casd) il 30 giugno 2025 a Palazzo Salviati ha dimostrato come quel “gioco” possa rivelarsi uno strumento formidabile per la formazione alla leadership e alla gestione strategica delle crisi.

Fulcro della giornata è stata la presentazione del libro “Wargame. Formazione, sviluppo e leadership nelle organizzazioni militari”, scritto da Andrea Bernardi e Carolina Buffagnotti. Il volume approfondisce il ruolo degli wargames nel potenziare le capacità di comando, decisione e cooperazione in contesti ad alta complessità, dove l’incertezza e l’interdipendenza tra attori richiedono pensiero critico e visione sistemica.
Il wargame, lungi dall’essere un semplice esercizio ludico, si configura come un vero e proprio laboratorio decisionale. Nato con il Kriegsspiel prussiano nel XIX secolo e perfezionato da Georg von Reisswitz, il wargaming è diventato nel tempo un ambiente di apprendimento dove le decisioni vengono simulate, analizzate e discusse, con lo scopo di formare una leadership più consapevole e pronta ad affrontare il caos reale.
Il dibattito al Casd ha evidenziato quanto il wargame sia oggi uno strumento tanto rigoroso quanto creativo. A seconda dell’obiettivo, può assumere forme diverse: dal wargame addestrativo, utile per sviluppare competenze trasversali e abituare i partecipanti all’incertezza, al wargame analitico, utilizzato per testare concetti operativi e dottrine, fino ai matrix games e seminar wargames, più orientati alla riflessione collettiva su scenari complessi e futuri.

Questa versatilità lo rende applicabile ben oltre l’ambito militare. Le sue logiche sono ormai parte integrante anche di processi formativi nel mondo civile: dalla pubblica amministrazione alle grandi aziende, fino al settore sanitario. I Business Strategy Games, nati negli Stati Uniti negli anni ’50 e ispirati ai modelli del War College della US Navy, ne sono una chiara testimonianza.
Nel contesto italiano, le Forze Armate stanno colmando il divario culturale e operativo con i Paesi anglosassoni. Oltre alla Scuola di Applicazione di Torino e all’Istituto di Studi Marittimi di Venezia, il Casd ha istituito il Laboratorio Wargaming della Difesa, avviando progetti di ricerca, sperimentazioni didattiche e attività interforze per radicare la cultura del wargame nel nostro sistema formativo. Questo sforzo segue la scia di una tendenza internazionale che vede nella simulazione uno strumento cardine della formazione militare contemporanea.
In un’epoca dominata da algoritmi e Intelligenza Artificiale, il wargaming riporta al centro la dimensione umana del pensiero. La sua forza sta proprio nel mettere in gioco – è il caso di dirlo – capacità che la macchina ancora non può replicare: intuizione, empatia, creatività, negoziazione. Un antidoto prezioso contro la delega acritica alla tecnologia.
Nel pomeriggio della giornata al Casd, spazio alla pratica: sono stati presentati diversi wargames professionali sviluppati da analisti ed esperti e impiegati in contesti istituzionali di alto livello, dalla NATO alle Nazioni Unite. Le simulazioni hanno riguardato scenari concreti e multidimensionali: emergenze urbane, processi decisionali governativi, dinamiche di competizione e cooperazione internazionale.

Queste esperienze mostrano come anche le decisioni simulate possano generare apprendimento reale. A ogni giocatore – che rappresenti un decisore politico, un ufficiale militare o un attore istituzionale – viene richiesto di interpretare ruoli, analizzare vincoli e conseguenze, costruire strategie coerenti. Ne emergono non solo soluzioni operative, ma spunti per migliorare il processo stesso con cui si prende una decisione.
Il wargame non si limita a predire scenari, ma stimola a pensare in modo critico, ad anticipare sviluppi e a elaborare risposte creative e tempestive. Come ha evidenziato Andrea Bernardi, investire nel wargaming significa investire nella capacità di comprendere e governare la complessità, anziché subirla.
Con l’evento del 30 giugno, il Casd ha ribadito l’importanza del wargame come strumento per il sistema-Paese. Non un semplice esercizio intellettuale, ma una piattaforma concreta di sviluppo della leadership e dell’innovazione strategica. E i segnali raccolti parlano chiaro: la partita, stavolta, è davvero seria.

Dal Gioco alla Strategia: Il Wargaming come Scuola di Comando - DIFESANEWS.COM - Notizie difesa, sicurezza e geopolitica
Fonte: https://formiche.net/2025/06/giochi-di-guerra-wargame-casd/#content
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