«Esprimo, a nome mio personale e di tutta la Difesa, profondo cordoglio per la scomparsa dell’Ammiraglio Guido Venturoni…», ha scritto il Ministro Guido Crosetto, ricordando un Ufficiale di altissimo profilo che ha dedicato l’intera vita al servizio del Paese e che ha contribuito in modo determinante alla credibilità internazionale dell’Italia in ambito alleato.
Da guida delle Forze Armate italiane e poi della massima autorità militare collegiale della NATO, Venturoni ha promosso l’ammodernamento capacitivo e l’interoperabilità con gli alleati, rafforzando la postura internazionale dell’Italia in anni di profonda trasformazione strategica.
"Esprimo, a nome mio personale e di tutta la #Difesa, profondo cordoglio per la scomparsa dell’Ammiraglio Guido Venturoni.
— Ministero Difesa (@MinisteroDifesa) November 2, 2025
Ufficiale di altissimo profilo, ha dedicato l’intera vita al servizio del Paese, distinguendosi per competenza, lealtà e profondo senso delle Istituzioni.… pic.twitter.com/vWW868H5yS
Nato a Teramo il 10 aprile 1934, Guido Venturoni entrò in Accademia Navale nel 1953 e fu nominato guardiamarina nel 1956. Fu comandante delle corvette Danaide, Urania e Albatros, della fregata Virginio Fasan e dell’incrociatore lanciamissili Caio Duilio.
Nel corso di una carriera cinquantennale raggiunse i massimi incarichi: Capo di Stato Maggiore della Marina Militare (1992–1993), Capo di Stato Maggiore della Difesa (1994–1999) e, dal 6 maggio 1999, Chairman del Comitato Militare della NATO.
Nel 2005 fu nominato consigliere di amministrazione di Finmeccanica; successivamente il Consiglio di Amministrazione lo designò vicepresidente e, dal 16 febbraio, assunse ad interim anche la presidenza della società.
Venturoni si è spento a Roma il 2 novembre 2025, all’età di 91 anni.
Alla famiglia dell’Ammiraglio Guido Venturoni vanno le nostre più sentite condoglianze.






