Negli ultimi giorni l’Esercito italiano ha intensificato le attività addestrative su più assi, attestando un livello di prontezza operativa e interoperabilità coerente con scenari ad alta intensità. Dopo la “Steel Forge 1/2025” del 183° Reggimento Paracadutisti “Nembo” e la “Pegaso 2/2025” della Brigata “Sassari”, nelle ultime 24 ore il sito ufficiale dell’Esercito ha dato conto di nuovi, impegnative esercitazioni che hanno coinvolto Forze Speciali, reparti di manovra e la cooperazione con l’Arma dei Carabinieri e le Forze Armate Maltesi. Il messaggio è univoco: realismo addestrativo, tecnologie avanzate e integrazione tra assetti come moltiplicatori di efficacia.
All’85° RAV “Verona”, una Special Operation Task Unit (SOTU) del Battaglione “Monte Cervino” del 4° reggimento alpini paracadutisti “Ranger” ha condotto una dimostrazione ad alto realismo alla presenza del Comandante delle Forze Speciali dell’Esercito, Gen. B. Carmine Vizzuso.
I VFI aspiranti al Comparto Forze Speciali hanno osservato dal vivo tecniche, tattiche e procedure (TTP) tipiche delle operazioni speciali, durante la condotta di un atto tattico complesso con equipaggiamenti specialistici di ultima generazione.
A corredo, una mostra statica di mezzi, armi ed equipaggiamenti ha ampliato il quadro conoscitivo per i volontari nelle prime settimane di formazione.

Al Centro di Preparazione delle Forze (CPF) di Capo Teulada si sono concluse le esercitazioni “Capricorno 3/25 e 4/25”, con un Battle Group pluriarma della Brigata bersaglieri “Garibaldi” impegnato nel consolidamento delle procedure tecnico–tattiche in scenario ad alta intensità.
Parallelamente, il Comando Brigata ha condotto l’esercitazione “Minerva”, rischierando il Posto Comando sia in struttura sia su VCC M577 e sperimentando apparati Sat On The Move (SOTM) per replicare in mobilità i servizi informatici della zona C2.
Le attività sono state supportate da sistemi di simulazione avanzati, integrati con il C2 “Imperio”, consentendo realismo addestrativo e una valutazione analitica delle TTP adottate.
In tema di difesa complessa e integrata, attenzione a trincee e ricoveri, ostacoli anti–manovra per rallentare mezzi blindati/corazzati e postazioni interrate di protezione per i veicoli amici.

Sempre a Capo Teulada si sono concluse le attività congiunte tra unità di fanteria dell’Esercito e il 10° reggimento Carabinieri “Campania”.
Gli istruttori della “Garibaldi” hanno affiancato il personale dell’Arma fino a livello squadra fucilieri, trasferendo procedure tecnico–tattiche e conoscenza degli strumenti operativi della fanteria.
L’obiettivo: rafforzare integrazione e interoperabilità tra assetti mobili di Polizia Militare e reparti dell’Esercito in vista di impieghi futuri.

Alla base addestrativa “Aosta” di Piazza Armerina (EN), il 62° reggimento fanteria “Sicilia” ha concluso un ciclo congiunto con plotoni del 1° e 3° reggimento delle Forze Armate maltesi.
Tre settimane tra lezioni teoriche e attività pratiche su pattugliamento appiedato e motorizzato in ambiente urbano e boschivo, CQB/MOUT, Metodo di Combattimento Militare (MCM), contrasto IED e scorta convogli.
L’impegnativo periodo ha avuto il suo culmine nell’esercitazione “Valletta 2025” che ha cadenzato i diversi moduli sviluppati nelle tre settimane. Un ulteriore passo avanti nella integrazione operativa e nella crescita professionale reciproca tra militari Italiani e Maltesi.

Il filo conduttore delle attività è la preparazione multidominio: forze speciali in dimostrazione capacitiva, paracadutisti in addestramento su scenario di guerra, brigate impegnate in ambienti ad alta intensità con C2 digitalizzato e capacità SOTM, cooperazione con l’Arma dei Carabinieri per la funzione di Polizia Militare e partnership internazionale con Malta.
Una settimana che conferma la determinazione dell’Esercito nel mantenere elevati standard operativi, adattabilità tecnologica e competenze condivise tra reparti e con gli alleati.
Dal vettore umano al vettore tecnologico, la linea è netta: accorciare i tempi decisionali, espandere la consapevolezza situazionale, irrobustire la resilienza sotto stress.
La difesa complessa torna centrale: opere campali, ostacoli e difese passive; in parallelo, la dimensione interforze e multinazionale allinea linguaggi e standard.
Fonti:
https://www.esercito.difesa.it/comunicazione/Pagine/Esercito-e-Carabinieri-in-addestramento.aspx
https://www.esercito.difesa.it/comunicazione/Pagine/esercitazioni_garibaldi.aspx
https://www.esercito.difesa.it/comunicazione/Pagine/Dimostrazione-capacitiva-dei-ranger.aspx

Postazione in trincea armata con mitragliatrice Browning cal. 12,7 mm, schierata a protezione delle retrovie a Capo Teulada durante le esercitazioni “Capricorno 3/25 e 4/25”, che hanno visto impegnata la Brigata bersaglieri “Garibaldi” - Copyright Esercito Italiano






