Domenica 26 ottobre 2025, i bacini San Giusto e San Giorgio del porto di Trieste saranno teatro di un momento di alto rilievo per la Marina Militare Italiana: la consegna della bandiera di combattimento a Nave Trieste, nuova unità d’assalto anfibio multiruolo della flotta nazionale.
Il rinnovamento in atto della flotta italiana genera importanti ricadute per la cantieristica nazionale e per l’economia locale, confermando il ruolo centrale della Marina Militare nel promuovere il benessere e la prosperità del Sistema Paese.

In questo contesto si inserisce Nave Trieste, una Unità d’assalto anfibio multiruolo (LHD – Landing Helicopter Dock), la prima del suo genere realizzata interamente dalla cantieristica italiana. È un’eccellenza tecnologica che integra avanzate capacità di proiezione, operazioni anfibie e autonomia logistica prolungata, rappresentando un traguardo di grande valore strategico e industriale.
Con oltre 1000 posti letto, un ponte di volo di circa 230 metri e la capacità di trasportare e supportare un battaglione di 600 fucilieri, Nave Trieste è la più grande unità mai costruita per la Marina Militare dal secondo dopoguerra. Il ponte garage dispone di 1.200 metri lineari per veicoli gommati e cingolati, civili e militari, consolidando la nave come piattaforma di supporto strategico e logistico.
Grazie a un ampio bacino allagabile interno, Nave Trieste può operare come base mobile per operazioni di sbarco, proiettando forze anfibie anche oltre l’orizzonte e garantendo ampia flessibilità in contesti operativi complessi.
L’unità dipende organicamente e operativamente, per il tramite della Terza Divisione Navale (COMDINAV TRE), dal Comando in Capo della Squadra Navale (CINCNAV).

Nave Trieste rappresenta il meglio della tecnologia navale italiana, integrando capacità di trasporto truppe, supporto logistico, operazioni aeree, coordinamento C4I, e assistenza sanitaria avanzata. È dotata di un ospedale di bordo con sale operatorie, radiologia, laboratori di analisi, servizio dentistico e una zona degenza per 27 ricoveri gravi, espandibile tramite moduli containerizzati.
L’unità può operare come Alternate Carrier Vessel, idonea a supportare la componente aerotattica di 5ª generazione basata su velivoli F-35B, potenziando così la capacità complessiva della Marina Militare nel dominio aereo-navale.
Nave Trieste è anche la nave ammiraglia dell’Amphibious Task Group (ATG), che insieme al Carrier Strike Group (CSG) con ammiraglia Nave Cavour compone la Expeditionary Task Force (ETF) — la componente operativa della Squadra Navale italiana.

Progettata per scenari di crisi e proiezione di forza, Nave Trieste può adattarsi a una varietà di missioni: dal supporto militare alla gestione di emergenze umanitarie. In collaborazione con la Protezione Civile, può fornire assistenza sanitaria, acqua potabile, energia elettrica e supporto logistico in caso di calamità naturali o crisi internazionali.
In qualità di Unità d’assalto anfibio, può ospitare gli staff di comando previsti dalla dottrina anfibia — Commander Amphibious Task Force (CATF) e Commander Landing Force (CLF) — conducendo operazioni nave-terra anche oltre le 24 miglia dalla costa.
Con Nave Trieste, l’Italia rafforza la propria posizione tra le nazioni capaci di operare efficacemente in scenari anfibi complessi, garantendo flessibilità, rapidità di intervento e capacità di risposta globale.
La cerimonia del 26 ottobre 2025 a Trieste, oltre a essere un tributo alla tradizione marittima italiana, celebra anche l’ingegno, la dedizione e l’eccellenza industriale del Paese.
Nel silenzio solenne del porto, Nave Trieste riceverà la sua bandiera di combattimento, segno tangibile dell’unione tra onore militare e progresso tecnologico al servizio della Nazione.

Cerimonia solenne a Trieste: la consegna della bandiera di combattimento a Nave Trieste






